Teatro Biondo, il Cda conferma: |"Sospesi dodici lavoratori" - Live Sicilia

Teatro Biondo, il Cda conferma: |”Sospesi dodici lavoratori”

Un'assemblea al Teatro Biondo

Provvedimento per sei mesi. Il presidente: "Profondo rammarico".

PALERMO – Il Consiglio di amministrazione del Teatro Biondo di Palermo, all’unanimità ha confermato la propria delibera del 5 settembre scorso con la quale aveva definito il piano industriale di rilancio dello Stabile.

Sulla sospensione temporanea dal lavoro di 12 dipendenti (su 45) del teatro, il Cda spiega che il provvedimento, con conseguente corresponsione da parte dell’Inps di un assegno mensile pari all’80% della retribuzione, ha una validità di 6 mesi e non è rinnovabile; un periodo “per consentire ai soci (Regione, Comune di Palermo e Fondazione Andrea Biondo) di reperire le risorse per garantire l’equilibrio economico e patrimoniale dell’associazione”.

I nominativi del personale sospeso dal lavoro sono stati individuati sulla base dei seguenti criteri: “Personale appartenente a settori che non sono strategici – spiega una nota -; appartenente anche a settori strategici, ma coinvolto nella riduzione apportata all’attività di produzione di spettacoli (circa il 20%); appartenente a settori nei quali sono presenti più soggetti responsabili”. Il Cda conferma “la necessità che i soci assumano le necessarie deliberazioni per garantire certezza dell’ammontare, continuità e tempestività di erogazione delle risorse, nel rispetto dei requisiti stabiliti dal Ministero per il mantenimento dello status di Teatro di rilevante interesse culturale, con l’obiettivo di conseguire il riconoscimento di Teatro nazionale”.

“Pur comprendendo l’eccezionalità del provvedimento adottato dal Cda – dice il presidente Giovanni Puglisi – non è superfluo sottolinearne la straordinarietà e la temporaneità. Il provvedimento comporta un comprensibile disagio, seppur limitato, di tipo economico per i destinatari, del quale mi rendo conto con profondo rammarico. Auspico, però, che tale inevitabile disagio dei lavoratori diventi stimolo e motivazione ulteriore per coloro che hanno a cuore le sorti del teatro, al fine di dare risposte certe, pronte ed efficaci alle aspettative dei lavoratori stessi, degli amministratori e della cittadinanza”.

LE REAZIONI
“Ormai è evidente: la Regione e il Comune hanno abbandonato i lavoratori del Teatro Biondo di Palermo. Da mesi denunciamo che il tanto annunciato rilancio dello Stabile è stato fatto solo di tagli ed enormi sacrifici dei dipendenti, gli unici a pagare per le scelte dissennate del passato e attuali. Il nuovo piano, confermato dal Cda, ne è la conferma”. Lo dice il capogruppo dei Comitati Civici al consiglio comunale di Palermo Filippo Occhipinti. “A chi gestisce il Teatro da decenni, cda in primis, non importa se i lavoratori sospesi saranno 10 o 12 – continua Occhipinti – in passato sono stati avallati solo gli sprechi, come l’improduttivo contratto d’affitto del teatro Bellini o la ristrutturazione di qualche anno fa delle stanze del sovrintendente. Mi piacerebbe sapere oggi a quali tagli sono stati sottoposti dirigenti e consiglieri di amministrazione. E’ inammissibile che il Comune non abbia mai richiesto e presentato una rendicontazione su come viene utilizzato il contributo che viene pagato dai palermitani, ora ridotto a 1,5 milioni ma che nel passato ha superato anche i 5. Da decenni il Teatro deve ricorrere all’anticipazione di cassa con notevole aggravio dei costi per interesse, che incidono pesantemente sul conto economico: oltre 250 mila euro l’anno negli ultimi quattro. E di chi è la colpa di questo danno? Di un incomprensibile ritardo nei pagamenti dei contributi del Comune e della Regione. Basterebbe risarcire il teatro degli ultimi due anni, 500 mila euro, per permettere di continuare quel piano di risanamento senza spremere i dipendenti che già negli ultimi anni hanno, loro malgrado, contribuito con un taglio netto ai loro stipendi di circa 500 euro in media: sfido qualsiasi lavoratore con famiglia a carico a potere fare a meno di questa somma. Il Comune deve fare la sua parte, risarcire il Teatro e difenderne i lavoratori: basterebbero appena 250 mila euro in più che chiederemo vengano messi nella prossima manovra”.


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