PALERMO. “Siamo di fronte all’ennesimo caso di poltronite acuta, all’ennesimo caso di un singolo che per il proprio personale attaccamento alla poltrona, figlio della dissennata e illegale gestione della precedente amministrazione, determina la paralisi di un pezzo dell’amministrazione; in questo caso, della principale istituzione culturale della città, il teatro Massimo. Non vorrei che gli errori nelle notifiche degli atti, che oggi hanno portato al rinvio dell’udienza che lo stesso Carlo Varvaro aveva chiesto per la sospensiva del provvedimento con cui ne ho deciso la decadenza dal Cda della Fondazione, siano stati voluti per prendere e far perdere tempo”. Lo dice il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
“E’ evidente – aggiunge – che per ovvio rispetto al lavoro della magistratura che è stata chiamata ad esprimersi, non potrò convocare il Cda del teatro fino, almeno, alla prossima udienza, fissata per il 24 settembre. Il consigliere di amministrazione della Fondazione, che è anche vicepresidente, era stato nominato con una determina del sindaco Cammarata, priva del visto del segretario generale del Comune. Secondo l’attuale amministrazione e secondo il ministero dei Beni culturali, ente di vigilanza sul teatro, tale nomina non era regolare in quanto è di competenza dell’assemblea dei soci e non del sindaco della città”.