Tecnis, Prefettura sospende | il certificato antimafia - Live Sicilia

Tecnis, Prefettura sospende | il certificato antimafia

Differentemente da quanto argomentato da alcuni quotidiani regionali, la Dia non ha riscontrato infiltrazioni mafiose durante i controlli alla Tecnis effettuati nel 2014 nei cantieri dell'interporto e del raddoppio ferroviario. L'interdittiva antimafia della Prefettura è stata disposta sulla base di altri elementi.

il provvedimento
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CATANIA- Durante i sopralluoghi della Dia del 2014 nei cantieri della Tecnis non è emerso alcun contatto con Cosa Nostra né l’assunzione di persone legate alla criminalità organizzata, né subappalti in odor di mafia.

Livesicilia ha chiesto informazioni ai vertici della Dia etnea in seguito alla diffusione, da parte di alcuni quotidiani regionali, di notizie riguardanti l’esito dei controlli nel nuovo polo logistico della società interporti siciliana nel 2014

La Prefettura di Catania ha emesso un’interdittiva antimafia, a carico della Tecnis, che si baserebbe su elementi emersi, durante il comitato di sicurezza con i rappresentanti delle forze dell’ordine e non -quindi- su quanto emerso durante le verifiche della Dia nei cantieri catanesi.

Tecnis è l’azienda di Mimmo Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice, coinvolti nell’operazione della Procura di Roma sulle tangenti Anas, attualmente ai domiciliari con l’accusa di corruzione.

La Prefetura al momento ha sospeso il certificato antimafia alla Tecnis e nei prossimi giorni verrà nominato un commissario.

EX QUESTORE ALLA VIGILANZA- Dopo l’arresto, Bosco e Costanzo si sono dimessi dal Cda, attualmente composto da Riccardo Acernese, Giovanni De Pra e Roberto Arcidiacono. La società ha nominato, come presidente dell’organismo di vigilanza, l’ex questore di Palermo e Messina ed ex direttore nazionale della Dia Tuccio Pappalardo come presidente.

IL SOPRALLUOGO DELLA DIA- Ventitré luglio 2014. La Prefettura dispone i controlli del personale e dei subappalti della Tecnis. A eseguirli sono gli uomini della Dia di Catania guidata da Renato Panvino. I cantieri oggetto delle verifiche sono quello dell’interporto e quello del raddoppio ferroviario. I controlli procedono con l’identificazione di tutti i presenti nel cantiere e la schedatura degli automezzi. Il risultato delle verifiche è stato comunicato a Livesicilia dai vertici della Dia: nessuna infiltrazione mafiosa. Diversamente, la Dia sarebbe intervenuta prima.

Nel mensile “S” attualmente in edicola, tutte le intercettazioni e le accuse nei confronti di Bosco e Costanzo. CLICCA QUI

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