PALERMO – A sinistra tiene banco la polemica tra il Pd e i suoi cespugli, raccontata stamattina da Livesicilia. Domani il segretario Fausto Raciti commenterà con i giornalisti i risultati del partito, che è nettamente primo in Sicilia. Rispetto alle precedenti amministrative il Pd ha registrato una crescita in diversi centri: a Gela dal 13,3 al 16,4 per cento, a Marsala dal 9,4 al 16,2, a Carini dal 9,6 al 16. Ci sono anche dati meno entusiasmanti, come quello di Agrigento, con il partito fermo al 7,7 per cento, Licata (6,3), Ribera (6,6), Augusta (7,3).
La necessità di un chiarimento con gli alleati, in particolare Pdr e Sicilia democratica, è stata sottolineata ieri dal capogruppo Baldo Gucciardi. E se Cardinale si è detto pronto a un confronto e a un chiarimento, ribadendo la mission del suo movimento, cioè lo “sfondamento” al centro del centrosinistra, anche Sicilia democratica tende la mano ai dem, con l’assessore Nino Caleca: “Noi continuiamo sulla linea di Lino Leanza – dice Caleca a Livesicilia -, siamo una forza autonoma e vogliamo essere i migliori alleati del Pd. Il nostro rapporto col Pd deve crescere e si deve rafforzare. La nostra scelta è netta, siamo un arricchimento al rinnovamento che il Pd sta portando avanti con il governo Renzi. La nostra identità la rafforziamo sul territorio, in rapporto stretto col Pd”. Però in alcuni comuni Sicilia democratica corre contro il candidato del partito di Renzi: “Lo consideriamo un elemento negativo che dobbiamo superare”, dice Caleca. Che richiama un modello: “L’eredità di Lino Leanza si è concretizzata nell’esperienza delle elezioni Europee”.
Orfano del suo fondatore, il partito riunirà l’8 giugno il gruppo parlamentare e i dirigenti per una prima valutazione del voto. “Io proporrò un congresso a settembre per individuare un segretario”, dice Caleca. Che rivendica la vocazione territoriale del movimento: “Le forze politiche votate dai siciliani debbono avere rappresentanza in Assemblea. Un esempio concreto? Nessuno pensi di togliere presidenze di commissione ai grillini”.