Il consiglio federale della pallacanestro, riunitosi oggi a Roma, ha escluso dalla prossima stagione di serie A le squadre di Capo D’Orlando e Napoli. Ambedue presenterebbe irregolarità all’atto dell’iscrizione e, salvo appelli alla Camera di conciliazione del Coni, dovrebbero ripartire dai campionati regionale, l’ex C2.
La Fip ha revocato all’unanimità l’ammissione delle due squadre. Il Napoli era già stato penalizzato di 15 punti mentre il Capo D’Orlando era sotto inchiesta per alcune pendenze con l’Enpals. “non ci saranno ripescaggi” ha detto il presidente della Fip, Fausto Maifredi. Federazione e Lega si erano accordate per un campionato con un numero pari di squadre e Varese, prima ripescata, sarebbe potuta rientrare in caso di forfait di una sola squadra. Sulla revoca pesa il ritardo nel saldo delle pendenze Enpals per ambo le squadre anche se con forme diverse: “Per quanto riguarda Napoli – ha sottolineato Maifredi – sono stati presentati documenti falsi, e quindi non c’erano assolutamente i requisiti per l’ammissione. Per Capo d’Orlando, invece, non si trattava di falsificazione, ma comunque di pagamenti non effettuati e quindi scaduti”.
Ma Roberto Sindoni (nella foto), presidente della squadra di pallacanestro del Messinese, non ci sta. Ai microfoni di Skytg24 si sfoga: “Posso dire e assicurare che il 5 ottobre Capo d’Orlando giocherà a Cantù come previsto dal calendario. Siamo in Serie A e ci resteremo. È una decisione che contesteremo a ogni livello e siamo confortati dalle dichiarazioni di Maifredi perché si tratta nel nostro caso di pagamenti non effettuati e quindi scaduti, ma abbiamo dimostrato e torneremo a dimostrare che il pagamento non era dovuto”. Secondo Sindoni, infatti, il vero problema risiederebbe altrove. “Un campionato a 17 squadre sarebbe stato un problema per tutti, ma Capo d’Orlando non è un agnello sacrificale. Richiederemo immediatamente la sospensiva della delibera al tribunale amministrativo competente e ricorreremo alla Camera di Conciliazione. Sono convinto che ci metteremo poco a riaffermare le nostre ragioni”.
Questi provvedimenti non fermeranno la serie A, che prenderà il via la prossima settimana, e già all’inizio di questa saranno diffuso il nuovo calendario che vede venti giornate, contro le 24 previste.