CATANIA – Cento minuti, sessanta domande. Questa la mission dei 3.486 aspiranti camici bianchi scesi in campo stamani alle Ciminiere per contendersi uno dei poco più dei 300 posti messi a disposizione dall’Ateneo catanese alle matricole di Medicina e Chirurgia.
Il test. Come detto 60 domande: 5 di cultura generale, 25 di ragionamento logico, 14 di biologia, 8 di chimica e 8 di fisica e matematica, tutte e risposta multipla, da spuntare rigorosamente con penna nera. Quest’anno la prova, come confermato dal ministro Maria Chiara Carrozza è stato formulato con meno domande di cultura generale e più quesiti di biologia o materie attinenti alla medicina; scelta, stando ai commenti registrati questa mattina, abbastanza gradita dagli studenti.
La sede dell’ammissione. Traffico in tilt fino alle ore 14 e più, in molti tra parenti e amici attendevano l’uscita del proprio candidato, non di certo con poche ansie. Chi ha ingannato il tempo fumando, altri mangiando una granita, chi pregando, come la signora Anna: “sono la nonna di una ragazza, non ci resta che pregare, speriamo bene!”.
Come ogni anno boom di candidature per l’ambita facoltà , considerata unica possibilità per avere un futuro lavorativo certo, anche per l’anno accademico 2013/2014. In Italia – come pubblica il portale universitario LiveUniCt – sono state in totale 84.165 le candidature pervenute, 10.157 i posti a disposizione. Soltanto 1 aspirante medico su 8, quindi, riuscirà ad indossare l’ambito camice bianco.
“Sono una neodiplomata – commenta una candidata diciottenne siracusana – non ho smesso di studiare un solo giorno, di certo quella appena trascosa per me è stata un’estate alternativa, spero ne sia valsa la pena”. Dalle ore 15 i quesiti verranno resi pubblici.
Intanto il Codacons sta vigilando sul corretto svolgimento dei test e diffonde una nota: “Invitiamo i candidati a segnalarci errori, problemi o anomalie rilevate durante le prove d’esame, inviandoci una mail all’indirizzo info@codacons.it. In caso di irregolarità , ci faremo portavoce degli interessi degli studenti, presentando esposti in Procura e chiedendo la ripetizione dei test d’ammissione”.
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