Sono una mamma con 2 figli all'università, uno spera nella borsa di studio per avere un aiuto importante ed invece ci ritroviamo sempre con un pugno di mosche in mano. Poveri studenti,poveri genitori che fanno sacrifici enormi per fare studiare i propri figli nella speranza di dare loro un futuro migliore. Sono molto delusa e dispiaciuta per il nostro Bel Paese che continua ad andare sempre indietro.


Andiamo tutti a Partanna a fare i test gratuiti
Ipotizziamo che attratti “dall’offerta diagnostica turistica” una comitiva di turisti emiliani e piemontesi questa estate va in vacanza a Partanna, sono tutti asintomatici, fanno il test sierologico offerto gratuitamente dal Comune e scoprono che cinque di loro hanno il coronavirus ed a costoro gli offrono di fare il tampone che dando falsi positivi e falsi negativi conferma che solo tre hanno il virus. Il focolaio inquinante intanto si è diffuso ed i cinque hanno già infettato decine o centinaia di persone con cui sono venute in contatto. I cinque saranno costretti al ricovero o alla quarantena con rischio di contagiare altri tra medici, infermieri ed ospitanti.
Così Partanna sarà “zona rossa” e chiusa per settimane come Codogno o Vo Euganeo e questo non è certamente il risultato che vogliono i partannesi il cui sindaco appare piuttosto non adeguato alla crisi in atto e cerca solo un po’ di pubblicità gratuita se si considera che una tale “offerta diagnostica” a scopo turistico non l’ha condivisa nessun altro sindaco che ci tiene davvero alla salute dei suoi concittadini.
Nel Comune di Raffadali, il Sindaco Silvio Cuffaro lo ha stabilito 4 giorni fa con propria Ordinanza, anzi in un suo video ha invitato il Presidente della Regione Siciliana a rivedere la sua posizione prevedendo per tutti gli emigrati che rientrano nelle loro famiglie e che provengono dalle altre regioni o da altri paesi stranieri ancora a rischio di fare obbligatoriamente l’esame sierologico quantitativo.