Umani battono automi 1-0. Un hotel “licenzia” ben 200 robot e li sostituisce con altrettanti camerieri “In carne e ossa”. La notizia ha dell’incredibile e arriva da Tokyo, in quel Giappone a lungo considerato patria della tecnologia e dell’innovazione.
Un avvenimento così curioso da riuscire ad attirare l’attenzione di tutto il mondo. Così, dall’altra parte del pianeta ne scrive perfino il Wall Street Journal: “L’assistente vocale di camera – si legge sulle colonne del quotidiano americano – non riusciva a rispondere alle domande più semplici o si attivava nel mezzo della notte, ogni volta che sentiva russare. I facchini, invece, si spegnavano in caso di neve o pioggia e sono stati criticati dai clienti perché troppo lenti. Mentre i receptionist, i famosi velociraptor addetti al check-in, non sapevano dare informazioni sui luoghi da visitare o sugli orari degli aerei”.
Così, il gestore dell’hotel ha preso la decisione di fermare gli aggiornamenti dei robot e riassumere personale umano. Insomma, l’era degli automi non sarà di certo finita, ma il processo di umanizzazione delle cosiddette “intelligenze artificiali” sta passando anche anche da esuberi e licenziamenti. Tanto simili agli uomini da iniziare a “copiarne” anche le difficoltà.