Torna il premio Cutuli, dedicato | alla giornalista uccisa nel 2001 - Live Sicilia

Torna il premio Cutuli, dedicato | alla giornalista uccisa nel 2001

Assegnati rispettivamente a Lynsey Addario, Amalia De Simone, e Andrea Tuttoilmondo i premi Stampa estera, Stampa italiana e Giornalista siciliano emergente. A Laura Anello il Premio speciale del presidente della Fondazione. A Carmela Albano, Sara Bettoni e Eleonora Curró i premi per le tesi di laure.

Decima edizione
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CATANIA – Giunge alla decima edizione il Premio Internazionale di Giornalismo Maria Grazia Cutuli, l’inviata del Corriere della Sera uccisa con altri tre colleghi in un agguato in Afghanistan, il 19 novembre del 2001. Lynsey Addario, Amalia De Simone, e Andrea Tuttoilmondo sono i tre giornalisti vincitori quest’anno del Premio assegnato dalla Fondazione Cutuli Onlus. Sarà conferito inoltre un premio speciale del presidente della Fondazione, il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, a Laura Anello.

Il Premio si svolgerà in due momenti: a Catania il 22 novembre prossimo e a Santa Venerina il 21 novembre. La manifestazione è dedicata alla giornalista del Corriere della Sera Maria Grazia Cutuli ed è la settima organizzata direttamente dalla Fondazione. Sabato 22 novembre alle 18,30 si terrà la cerimonia di premiazione finale al Teatro Sangiorgi di Catania, interverranno il Presidente della Camera dei Deputati., Laura Boldrini, il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, l’inviato del quotidiano Il Sole 24 ore, Alberto Negri, sul tema: “Quello che non capiamo della minaccia jihadista”.

Un inviato di guerra parteciperà in collegamento dall’area di crisi. Nella stessa serata verranno premiati i tre vincitori per le tesi di laurea in materie giornalistiche. E’ prevista la presenza dell’attrice Lucia Fossi. Come da tradizione, la mattina del 22 novembre si terrà la Lectio Magistralis presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania, tenuta dai premiati. I lavori saranno introdotti dal Prof. Giancarlo Magnano, direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania e moderati da Felice Cavallaro del Corriere della Sera.

Nella serata di venerdì 21 novembre a Santa Venerina verranno premiati tre studenti delle scuole medie. Si tratta di una iniziativa avviata nel 2012 dalla Fondazione, che il sindaco Salvatore Greco ha voluto confermare anche nel 2014 dopo il successo delle due precedenti edizioni. Gli studenti del comune catanese sono stati invitati a scrivere un elaborato di stile giornalistico. L’iniziativa, sostenuta dalla dirigente scolastica Mariangiola Garraffo, ha avuto come tutor i giornalisti siciliani Eleonora Cosentino e Valeria Sciacca che hanno seguito gli studenti durante tutto il percorso. La manifestazione vedrà la partecipazione dei giornalisti premiati.

Queste le motivazioni dei premi giornalistici:

Per la sezione “Giornalisti stranieri” la giuria ha scelto Lynsey Addario, 40 anni, è una fotogiornalista americana con base a Londra, dove lavora per il New York Times, National Geographic e Time Magazine. Nel 2000 ha documentato in Afghanistan la vita e l’oppressione sotto il dominio talebano. Da allora ha sempre seguito i conflitti in Afghanistan, Iraq, Libano, Darfur, Congo e Libia, scattando immagini focalizzate maggiormente sui diritti umani e le crisi umanitarie del Medio Oriente, Asia meridionale e Africa.

A Lynsey Addario sono stati conferiti numerosi premi incluso il MacArthur Fellowship nel 2009; prese parte al NYT team e vinse nel 2009 il premio Pulitzer, per il reportage internazionale grazie alle sue foto nel ‘Talibanistan’ del 7 settembre 2008. Ha vinto il premio Overseas Press Club’s Olivier Rebbot per ‘La ribellione nascosta’ documentando le difficoltà delle donne in Afghanistan. Nel 2012 e 2011 Lynsey fu nominata dal Newsweek Magazine, una delle 150 donne senza paura, mentre nel 2010 fu anche nominata una delle 20 donne della Oprah Winfrey’s Power List 2010 per la sua capacità di trasporre la realtà.

Per la sezione “Giornalisti italiani” il premio è stato assegnato a Amalia De Simone, napoletana, giornalista professionista, laureata in giurisprudenza. Direttrice di Radio Siani ( web radio con sede in un bene confiscato alla camorra) videoreporter d’inchiesta per Corriere.it<http://Corriere.it>, ha realizzato negli ultimi anni videoinchieste che spesso hanno dato impulso ad indagini giudiziarie. Si è occupata di malasanità, del traffico di rifiuti tossici e dell’infiltrazione dei clan negli appalti pubblici. Collabora anche con Reuters e Rai. Per la Rai ha realizzato numerosi reportage per i programmi“Crash”,“La storia siamo noi” e “Linea notte”. Tre volte vincitrice di riconoscimenti nell’ambito del premio “Cronista dell’anno”, nel 2013 le è stata assegnata una medaglia d’argento al valore civile dall’associazione Carlo La Catena, vigile del fuoco morto nella strage di via Palestro a Milano. E’ tra gli autori dei volumi “Dem – Dizionario enciclopedico sulle mafie”, “Novantadue, l’anno che cambiò l’italia” e “L’Italia dei veleni”.

Per la sezione “giornalisti siciliani emergenti” il premio è stato assegnato a Andrea Tuttoilmondo, 33 anni, corrispondente dalla Sicilia per l’agenzia di stampa Ascanews. Coprendo l’intera regione e le isole minori, ha avuto modo di seguire e documentarne gli eventi più significativi degli ultimi anni con scoop e anticipazioni.

Nel 2011, da Lampedusa, ha raccontato l’emergenza degli immigrati; a novembre dello stesso anno è stato tra i primi cronisti a raggiungere Saponara, in provincia di Messina, flagellata da un’alluvione che uccise tre persone, così come fu tra i primi a dare la notizia della tragedia di Lampedusa.

Da quest’anno impegnato anche in Calabria, durante la visita di Papa Francesco a Cassano all’Jonio è stato l’unico cronista a realizzare le immagini e le interviste relative al fuoriprogramma del Pontefice, fermatosi a benedire una giovane disabile, scendendo dall’auto lungo la strada tra Cassano e Sibari. Da ottobre 2012 segue con frequenza le sessioni plenarie del Parlamento europeo, rivolgendo particolare attenzione alle sedute dedicate al tema dell’immigrazione.

Un premio speciale del presidente della Fondazione è stato assegnato a Laura Anello, 46 anni, vive e lavora a Palermo. Scrive per “La Stampa” di Torino, per “Il Giornale di Sicilia”, per il settimanale “Gente” e collabora con l’Università di Palermo per progetti culturali e per attività di comunicazione e di valorizzazione della ricerca. E’ ideatrice e curatrice del Festival “Le Vie dei Tesori”, giunto all’ottava edizione. Ha pubblicato nel 2012 “L’altra storia” per Sperling & Kupfer, racconto corale dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Ha vinto per tre volte il Premio “Igor Man” de La Stampa.

Queste le motivazioni dei vincitori della sezione dedicata alle tesi di laurea

Sara Bettoni

Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

Corso di Laurea in Lettere moderne

Tesi dal titolo: “IlVergante.it<http://IlVergante.it>: un esempio di come cambia l’informazione”

La tesi si segnala per l’attenta e curata analisi della nascita e dello sviluppo di un portale di cronaca locale che diventa paradigma della epocale trasformazione dell’informazione nel passaggio dalla carta al web.

Eleonora Currò

Università degli Studi di Messina. Dipartimento di civiltà antiche e moderne

Corso di Laurea Magistrale in Metodi e linguaggi del giornalismo

Tesi dal titolo: Il caso Giampilieri: analisi della cronaca locale e citizen journalism sul web

La tesi si caratterizza per la qualità del lavoro di analisi su uno dei casi di cronaca più tragici del 2009, il Caso Giampilieri. Eccellente monitoraggio dei giornali locali e nazionali che hanno riportato la notizia del naufragio e come il citizen journalism è stato utilizzato per tenere accesi i riflettori sul post tragedia.

Carmela Albano

Università per stranieri “Dante Alighieri” Reggio Calabria

Corso di laurea in “Operatori pluridisciplinari e interculturali d’area mediterranea”

Tesi dal titolo: “Degrado e marginalità sociale nelle stazioni ferroviarie”

La tesi si segnala per l’originalità dello studio di un fenomeno contemporaneo di disagio sociale generalmente trascurato, anche attraverso il confronto tra Italia e Germania, al fine di analizzare in che modo due nazioni dell’Unione europea lottano contro le povertà estreme in continua crescita.

La Fondazione Cutuli Onlus è stata costituita nel marzo del 2008 a Catania, città d’origine della giornalista tragicamente scomparsa nel 2001. La Fondazione ha tra i suoi scopi statutari la promozione e il sostegno di progetti nel campo dell’istruzione e della formazione della professione del giornalismo, con l’obiettivo di favorire la lettura della stampa e dei quotidiani on-line, di promuovere la cultura giornalistica tramite lo studio della storia dei giornali e dei loro protagonisti, di stimolare la ricerca e il conseguimento di un’effettiva libertà di stampa e della completezza dell’informazione, di aiutare i giovani che vogliano intraprendere la professione giornalistica, di aiutare le donne che incontrino difficoltà nell’accesso o nello svolgimento di questa professione, di creare le condizioni per una maggiore sicurezza dei giornalisti e degli operatori della comunicazione che svolgano la loro attività in zone di guerra o di guerriglia, in aree instabili politicamente, o sottoposte ad attacchi terroristici, in territori colpiti da gravi calamità naturali”.

In questo spirito, i Fondatori Promotori della Fondazione Cutuli Onlus hanno sostenuto il progetto di un corso di perfezionamento post-universitario per inviati in aree di crisi da intitolare a Maria Grazia Cutuli. Il progetto è stato subito accolto e fatto proprio dal Rettore dell’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, prof. Renato Lauro, che ne ha affidato l’organizzazione e la gestione al prof. Alessandro Ferrara, con la collaborazione dell’Ufficio Stampa dell’Ateneo.

A partire dal 2009 la Fondazione si è impegnata nel campo degli aiuti umanitari per la ricostruzione di aree di crisi con il progetto di una scuola elementare ad Herat in Afghanistan inaugurata il 4 aprile 2011. La scuola funziona a pieno ritmo ospitando tre turni di lezioni giornaliere per un bacino di utenza di circa 600 bambine e bambini.

Nel mese di gennaio 2012 la Fondazione ha inviato alla scuola 50 computer, offerti dal Corriere della sera, grazie anche alla collaborazione di Hawca, un’ong di donne afghane, che ha provveduto all’adeguamento dei software per l’uso locale e al trasporto dei computer nella scuola. La comunità del villaggio, inoltre, che aveva fortemente voluto questo progetto, si è occupata di implementare le colture degli orti dedicati alla didattica.

Il progetto della scuola, redatto da un gruppo di architetti coordinati dalla Fondazione è stato presentato, nel corso del 2011, alla Biennale di Architettura a Venezia e al NAI di Rotterdam, l’Istituto Nazionale di Architettura; la rivista Abitare gli ha dedicato l’articolo di copertina ed è stato pubblicato anche a Londra su Architectural Rewiev.

Nel corso del 2012 sono arrivati anche altri riconoscimenti per la qualità di questa realizzazione, citata anche dall’ arch. Fuksas sull’Espresso come il primo esperimento di un’architettura contemporanea di qualità in Afghanistan: nel mese di settembre 2012 la scuola è stata selezionata dalla Triennale di Architettura a Milano tra i finalisti per la Medaglia d’oro dell’architettura e il 15 novembre 2012 le è stata assegnata la menzione speciale dello Zumbtobel prix di Berlino.

Nel corso del 2013 la scuola è stata selezionata tra i venti finalisti dell’Aga Khan Award for Architecture, forse il più prestigioso premio internazionale dedicato a progetti che abbiano un impatto positivo sulla qualità della vita delle comunità interessate.

 


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