"Torturato per parlare" - Live Sicilia

“Torturato per parlare”

Giovanni Brusca

Lui dice che Radio Carcere ha una fitta rete di comunicazione dietro le sbarre. Ecco perché - secondo certe accuse - le cose vengono fuori, prima o poi.

Il pentito Brusca
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PALERMO-  “Mi fu detto che Vincenzo Scarantino, quando era detenuto a Pianosa, venne fatto salire su un elicottero e che la polizia di Stato lo minacciò di buttarlo giù per farlo collaborare con la giustizia”. Lo ha rivelato il pentito Giovanni Brusca deponendo al quarto processo sulla strage costata la vita al giudice Paolo Borsellino e alla sua scorta. Al dibattimento è imputato, oltre ai boss Salvo Madonia e Vittorio Tutino, a Calogero Pulci e Francesco Andriotta, lo stesso Scarantino che è accusato di calunnia. Avrebbe, insieme a Andriotta e Pulci, accusato dell’eccidio persone innocenti che poi vennero condannate all’ergastolo.

Scarantino ha sostenuto di essere stato costretto a mentire da alcuni investigatori con minacce e vere e proprie torture “Non ricordo da chi seppi delle pressioni subite da Scarantino – ha aggiunto Brusca – forse da Nicola Di Trapani che a sua volta, mi pare, fu informato in carcere. Radio carcere è efficiente, le notizie si sanno sempre”.

(Fonte ANSA)


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