Tram, arrivano tre nuove linee | Nel 2021 binari in via Libertà - Live Sicilia

Tram, arrivano tre nuove linee | Nel 2021 binari in via Libertà

Il tram di Palermo

Investimenti per 198 milioni. Lavori in appalto nel 2017 e opere ultimate in 4 anni. LA MAPPA

Le nuove linee (clicca per ingrandire)

PALERMO – Sessantacinque chilometri di binari, 95 milioni di passeggeri, un investimento da 657,2 milioni di euro di cui 198,9 già disponibili grazie al Patto per Palermo e il resto da trovare nella prossima programmazione europea. Ecco la seconda fase del tram, presentata oggi in conferenza stampa dal sindaco Leoluca Orlando e che promette di essere uno dei terreni di scontro della prossima campagna elettorale.

Un progetto faraonico che attraverserà il centro città, come in via Roma e via Libertà, collegherà Mondello, Sferracavallo, Bonagia, percorrerà il Foro Umberto I e un nuovo ponte sull’Oreto, sarà intrecciata con il passante e nei fatti si sostituirà alla Mal, la Metropolitana automatica leggera, almeno nel secondo tratto. Niente pali per la corrente elettrica ma un’alimentazione a batteria o a induzione magnetica, laddove possibile niente barriere ma soprattutto una grande consultazione pubblica che, fino al 15 settembre, consentirà ai palermitani di dire la loro sui tracciati e sulle fermate suggerendo modifiche o integrazioni.

“Crediamo nella cura del ferro – scandisce Orlando, accompagnato da mezza giunta e dai tecnici di Palazzo delle Aquile – abbiamo realizzato gli studi di fattibilità grazie al personale comunale e quindi a costo zero, ma siamo aperti alle proposte. Poi, in fase di progettazione esecutiva, ci sarà ancora spazio per i suggerimenti”.

Il crono programma è tracciato e risente anche della nuova normativa sugli appalti che renda obbligatoria la progettazione esecutiva per l’indizione delle gare. A meno di intoppi, entro metà settembre si chiuderà il dibattito pubblico; poi la giunta approverà gli studi di fattibilità; entro il gennaio del 2017 il Cipe dovrà approvare la delibera che sblocca le somme; sei mesi serviranno per la gara e altri sei per la progettazione; altri sei mesi per aggiudicare i lavori (nel 2018) e tre anni di cantieri, con il tram pronto a luglio del 2021. Questo però varrà solo per tre tratte considerate prioritarie, cioè la A, la B e la C. Per le altre si vedrà.

Se Arcuri ha lodato il lavoro “in house” del Comune e l’impegno dell’amministrazione dopo le promesse dell’Ue e il Patto per Palermo, l’assessore Giusto Catania ha invece posto l’accento sul fatto che le nuove linee determineranno una riduzione del traffico che ad oggi, con 350 mila auto che si spostano quotidianamente, si registrano 127 milioni di attraversamenti ogni anno in città. Rassicurazioni anche sulla Mal: “Non dipende da noi ma dal governo nazionale – ha detto Arcuri – noi non abbiamo fatto nulla per intralciarla. Bisognerà però capire quali priorità si darà il governo dopo l’incidente in Puglia”.

La questione più grande, però, sarà come finanziare il tram. Il Professore ha assicurato che la gestione sarà affidata sempre ad Amat, chiudendo la porta ai privati e aprendola invece ai comuni limitrofi che potranno entrare nel capitale sociale. Ma ad oggi l’azienda è in rosso, la Ztl non è ancora partita e il funzionamento delle nuove linee dovrà essere finanziato dal Comune, magari adeguando i contratti di servizio come ha suggerito il capogruppo Pd Rosario Filoramo. Ma dove verranno presi i soldi, visto che già le attuali linee sono un costo non indifferente per Amat senza Ztl? Domanda che rischia di diventare centrale nel dibattito politico dei prossimi mesi.

LE TRATTE
La tratta A, detta anche 6/1, è un prolungamento della linea 1 esistente, sarà lunga 11,550 chilometri e andrà da via Balsamo alla stazione centrale a viale Croce Rossa, percorrendo via Roma, via Amari e via Libertà.

La tratta B (5/1) sarà lunga 1,3 chilometri andando dalla stazione Notarbartolo a via Duca della Verdura angolo via Libertà. In pratica un altro prolungamento dell’attuale linea 1.

La tratta C (4/1), lunga 8 chilometri, sarà un prolungamento della linea 3: lunga 8 chilometri, collegherà Calatafimi con la stazione Orleans, passando per viale Regione e via Basile a singolo binario per carreggiata.

La linea D (4/2) sarà un prolungamento della 3, lunga 9,3 chilometri a binario singolo per carreggiata: andrà da Orleans a Bonagia passando per via Lodato, via Parlavecchio, fiume Oreto con un nuovo ponte, via Villagrazia, via san Filippo e via del Levriere.

Linea E (6/2) sarà un prolungamento della 1, lunga 20,8 chilometri e andrà da viale Croce Rossa a Mondello, passando da viale Strasburgo, bretella sino a viale Francia con collegamento al passante e al parcheggio, via Lanza di Scalea, viale dell’Olimpo (con un nuovo deposito) via Mattei e parcheggio Galatea.

La linea F (5/2) sarà un prolungamento della linea 1 di 9,3 chilometri da via Duca della Verdura alla Stazione centrale, lungo via Crispi, Foro Umberto I, via Lincoln e via Balsamo.

La linea G (6/3) sarà un prolungamento della 1 di 5,5 chilometri, fino a Sferracavallo.

LE REAZIONI
“Stamattina, il sindaco Orlando si è svegliato e ha deciso di raccontare ai palermitani il suo nuovo libro dei sogni: le futuribili linee del tram”. Lo afferma Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia, che prosegue: “Nel corso di una patetica conferenza stampa, dove la gran parte del pubblico era costituito dai consiglieri comunali fedelissimi al sindaco, Orlando ha favoleggiato sulle nuove linee del tram che dovrebbero essere costruite in gran parte della città, ma che, come ampiamente previsto, avranno l’unico risultato di stravolgere ancora di più una città già martoriata da lavori infiniti, dove gli operai lavorano a ritmo lentissimo mettendo in ginocchio l’economia delle zone interessate dai cantieri. Secondo quello che ha raccontato il sindaco, per realizzare tutte queste nuove linee si dovrebbero spendere circa 657 milioni di euro, una cifra che, con ogni probabilità, considerato anche i precedenti, al termine dei lavori raddoppierà. Inoltre, Orlando ha detto che sono subito disponibili 200 milioni di euro grazie al patto siglato con Renzi, fondi che, invece di finanziare specchietti per le allodole, potrebbero essere spesi immediatamente per mettere in sicurezza le periferie cittadine, letteralmente abbandonate a sé stesse. Come se non bastasse, Orlando ha pure creato un gruppo di lavoro interno al Comune che ha preparato un progetto di massima, un modo davvero vergognoso di sprecare preziose risorse umane che, invece di lavorare per sistemare i guasti prodotti in questi anni dall’attuale amministrazione, sono costretti ad inseguire i vaneggiamenti del sindaco e dell’assessore Catania”.

“Sulle nuove linee del tram il comune di Palermo va dietro ai pifferai magici e rilancia, facendo una evidente propaganda elettorale: non si può che commentare così il progetto faraonico presentato oggi che costerà oltre 600 milioni di euro. Stanno prendendo in giro i palermitani con favole sempre più fantasiose: siamo ancora alle prese con il passante e l’anello ferroviario e sperano di incantarci con linee pronte fra cinque anni, risorse da reperire e partecipazione alla progettazione. Non dicono però una cosa: come anticiperanno le somme per iniziare i lavori? Il rischio è che il meccanismo si inceppi. Il Comune pensi invece a spendere le somme per l’edilizia scolastica, la manutenzione stradale, la raccolta dei rifiuti e per tutti i servizi che funzionano a singhiozzo”. Lo dice il capogruppo dei Comitati Civici al consiglio comunale di Palermo Filippo Occhipinti.

“Non partecipo alle polemiche sulle modalità con le quali si arriverà al voto dell’emendamento al Programma Triennale delle Opere Pubbliche, mi pare un falso problema, certamente sviante rispetto alle responsabilità del Consiglio Comunale – dice Rosario Filoramo del Pd – Mi interrogo ed invito i consiglieri a chiedersi se la scelta di puntare sul trasporto pubblico di massa e del tram sia quella più utile per la nostra città. Certo, sarebbe facile affermare che per Palermo sarebbe più utile una metropolitana di ultima generazione, sicura, veloce, efficiente, capace di collegare tutti gli angoli della città col centro cittadino. Il piccolo problema è che Palermo è una città difficile da scavare e che le risorse necessarie a realizzarla non riusciremmo a captarle neppure nei prossimi cinquant’anni. La scelta del tram, che ha molti limiti in quanto invasivo e lento, ne ha altri certamente più positivi, per i costi maggiormente sostenibili per la sua realizzazione e consentirebbe di completare, unificandole, le linee già esistenti. L’Amministrazione Comunale non deve accontentarsi di presentare lo studio di fattibilità delle nuove linee tram, ma deve avere una visione urbanistica e conseguentemente trasportistica di tipo metropolitano. Palermo dovrà connettersi col suo hinterland. Bagheria, Monreale e Carini, solo per fare degli esempi, dovranno essere collegati alla città con un trasporto pubblico di massa efficiente e sostenibile. Una buona idea sarebbe quella di concludere in fretta le trattative tra Amat e Trenitalia per l’istituzione della tariffazione integrata senza alcun onere per i viaggiatori. Vedremmo certamente crescere i numeri dei passeggeri e delle entrate per le due aziende”.

“Si tratta di un semplice studio di fattibilità che non ha nemmeno il parere della commissione urbanistica – dice Tantillo di Fi – l’inserimento di un’opera nel piano triennale non si nega a nessuno, anche se il tutto dovrà essere spostato al 2017. Ci sono centinaia di opere da portare a termine e loro pensano senza finanziamenti ad opere stellari. Vorrei ricordare che ci vorranno anni per il progetto preliminare, anni per quello esecutivo e anni per l’approvazione …il sogno continua”.


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