TRAPANI – La guerra senza esclusione di colpi tra il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, e il patron delle squadre granata di calcio e basket, Valerio Antonini, registra una prima ‘vittima’: è l’assessore comunale allo Sport Emanuele Barbara, che si è dimesso dall’incarico e rompe un lungo sodalizio politico con il primo cittadino del Pd. Barbara ora parla senza mezzi termini di elezioni anticipate.
La guerra Tranchida-Antonini
La crisi di rapporti tra l’amministrazione di Palazzo D’Alì e Antonini ha vissuto il suo ultimo atto in un gioco di azione e reazione tutto social nella tarda serata di martedì. Prima il patron della Trapani Shark pubblica su X l’audio di una telefonata tra lui e Barbara, con quest’ultimo che di fatto prende le distanze da Tranchida nel duello con l’imprenditore romano, e a seguire l’assessore, come inevitabile conseguenza, annuncia il passo indietro in una diretta Facebook.
La convenzione del PalaShark
Alla base di tutto c’è lo scontro sulla convenzione tra il Comune e la Trapani Shark per l’affidamento del Pala Daidone, casa dei granata che giocano nel massimo campionato di basket. Un anno fa l’impianto fu affidato dal Comune alla Ssd Trapani Basket, oggi diventata Trapani Shark Srl. Il caso scoppia nel mese di maggio, assieme ad alcune diatribe sulle utenze da pagare e sull’impianto di aria condizionata fuori uso all’interno del palazzetto.

L’idillio tra Tranchida e Antonini, con il primo che aveva anche assegnato la cittadinanza onoraria al secondo, svanisce di colpo nella primavera del 2025. I due finiscono su fronti contrapposti anche sul progetto della cittadella dello sport. Tra accuse, veleni, lettere anonime, tavoli tecnici per dirimere la vicenda PalaShark e duelli rusticani in tv si giunge fino alle dimissioni di Barbara, che rompe con Tranchida ma assicura di non avere alcuna intenzione di seguire Antonini nel neonato movimento politico Futuro.
Barbara: “Sul PalaShark Tranchida ci ripensi”
La causa che porta alla definitiva rottura politica tra Tranchida e Barbara è proprio la vicenda PalaShark. “Quella convenzione è valida – afferma l’ormai ex assessore allo Sport del Comune di Trapani -, va semplicemente aggiornata. Faccio un appello al sindaco: riveda la sua posizione che rischia di esporre il Comune ad una richiesta di risarcimento pesantissima”. Davanti all’incertezza sulla disponibilità dell’impianto, infatti, Antonini ha già annunciato che il club ha dovuto fare fronte a diversi disagi e che per questo potrebbe decidere di far giocare gli Shark lontano da Trapani con conseguente aggravio di costi.

L’audio Antonini-Barbara
Tutta la vicenda viene giunge all’epilogo con la telefonata Antonini-Barbara, durante la quale si torna sulle motivazioni che starebbero alla base di alcuni insulti intonati allo stadio Provinciale contro il giovane assessore. Quest’ultimo nella telefonata rivela ad Antonini: “Si è arrabbiato (Tranchida, ndr) perché ho detto che uno dei problemi di quel coro deriva anche da un rallentamento su un progetto non ancora in porto. Mi è stato espressamente detto che dovevo continuare a far credere che era colpa tua”. L’imprenditore coglie la palla al balzo e rilancia le accuse di “scorrettezza” a Tranchida, puntando sul successo elettorale del suo movimento per la conquista del Comune di Trapani.
Inevitabili, a questo punto, le dimissioni di Barbara, che nella sua diretta conferma tutto (“ho detto la verità”) e rivela un ulteriore dettaglio su una recente riunione di Giunta: “Era pronta una delibera per scrivere la parola ‘fine’ alla Trapani Shark in città: si pensava di rifare il bando per l’assegnazione del palazzetto dello sport. Non ho dato la mia disponibilità a firmare”.

Barbara: “Giunta Tranchida monarchica”
Nel corso della diretta dagli uffici di Palazzo D’Alì, inoltre, Barbara ripercorre l’intera vicenda che lo vede coinvolto: “Mi dimetto perché non sono più disponibile a questi condizionamenti. Questa situazione assurda e inspiegabile del Pala Daidone sta condizionando il Comune. Per me quella convenzione è valida ma i pareri di avvocati, notai ed esperti di diritto a Palazzo D’Alì non fanno breccia. Tra Tranchida e Antonini è ormai una ridicola questione personale e non sono più disposto a sostenerla”.
Barbara: “Si vada al voto”
Il tema si fa poi politico e anche se Barbara assicura di non avere intenzione di seguire Antonini, l’ex assessore comunale comunque boccia l’operato della Giunta “quasi monarchica” di cui ha fatto parte, e che poche ore prima aveva visto un cambio di assessori con l’addio di Enzo Guaiana e l’arrivo di Giulia Passalacqua. “Ho dato tutto me stesso per la città e per Tranchida, ma il governo di Trapani è in impasse. Non si riescono a dare risposte sui servizi essenziali come l’acqua, la gestione dei rifiuti e la pulizia. Credo sia opportuno andare al voto”. Parole che suonano come un sì indiretto alla ventilata mozione di sfiducia che da tempo aleggia a Palazzo Cavarretta, sede del consiglio comunale.

