TRAPANI – Dario Safina avrebbe favorito un imprenditore nell’aggiudicazione dell’appalto per la manutenzione dell’impianto di pubblica illuminazione. In cambio di notizie riservate sulla gara il deputato regionale del Pd, quando era assessore ai Lavori pubblici del comune di Trapani, sarebbe stato ripagato con degli interventi extra non previsti. Da alcune ore si trova agli arresti domiciliari.
Le contestazioni al politico
In particolare: 50 mila euro a fondo perduto, 10 mila per le luminarie cittadine in occasione del Natale del 2020, quattro telecamere da installare accanto a due fontane cittadine per la videosorveglianza, due dispositivi di illuminazione di un’opera d’arte in piazza Catito. In questa maniera Safina si sarebbe presentato agli occhi dei cittadini come un assessore capace ed efficiente.
Nel presunto do ut des contestato dalla Procura di Trapani Christian Valerio, manager della City Green Light, otteneva le commesse e Safina avrebbe conseguito “il personale vantaggio di accrescere la propria visibilità e quindi il personale consenso presso il corpo elettorale con ciò conseguentemente incrementando il proprio rilievo politico”. Ora sono indagati entrambi per corruzione, turbativa d’asta e rivelazione di notizie riservate.
L’incendio e l’inchiesta
L’inchiesta dei carabinieri è iniziata settembre del 2020, dopo l’incendio doloso in un impianto di raccolta dei rifiuti della Trapani Servizi spa. Nel registro degli indagati sono finiti l’ex direttore generale della società Carlo Guarnotta, l’ex direttore amministrativo Giuseppe Ullo e il consulente Rosario Bellofiore. Si accesero le intercettazioni e saltò fuori che per favorire la nomina di Guarnotta a direttore generale allo scadere del suo mandato di amministratore unico sarebbe stato predisposto un concorso truccato.
Il concorso su misura
L’avviso per la selezione del direttore sarebbe stato redatto da Bellofiore su misura di Guarnotta, inserendo una serie di requisiti di cui era in possesso solo il concorrente favorito. Il bando prevedeva ad esempio che il direttore avesse lavorato almeno per tre anni come dirigente di imprese pubbliche o partecipate con almeno 110 dipendenti (la “Trapani servizi” ne aveva allora 126). Al piano avrebbe partecipato anche l’allora direttore amministrativo Ullo. In cambio dell’aiuto Guarnotta avrebbe promesso a Bellofiore, ex consulente della società, la conferma dell’incarico nonostante il parere negativo del cda.
“Gli scrocco questa cosa”
Indagando sulla “Trapani servizi” i carabinieri si sono concentrati anche su Safina. L’assessore e Valerio si sentivano spesso al telefono. A fronte della ripetuta richiesta del politico di recapitargli alcune telecamere per un sistema di video sorveglianza, Valerio replicava: “A condizione che esce il bando entro il 30 marzio come mi hai promesso”. “Non ti preoccupare, quello pronti saremo”, rispondeva Safina. Ad una richiesta se fosse possibile illuminare un restauro nella chiesa Santa Maria del Gesù, Safina rispondeva: “Fai due foto che gli scrocco questa cosa a City Green Light”. Anche se “sta settimana già ho scroccato piazza Catito vediamo”.
Un’altra volta Safina spiegava ad un suo interlocutore: “… l’abbiamo messa l’anno scorso… e cinquantamila euro ce li ha regalati City Green Light”