TRAPANI – Si potrebbe parlare di un passo indietro, ma forse è più corretto parlare di presa di coscienza. Il Trapani torna da Bologna con le ossa incrinate, se non del tutto rotte, al termine di 90 e più minuti in cui il punteggio finale ha recitato 2-0 in favore dei più quotati felsinei, ma che hanno mostrato la formazione granata in costante balìa dei padroni di casa, che solo per quale imprecisione sotto porta o forse di qualche leziosismo di troppo non sono riusciti a chiudere la partita con un margine maggiore. Se il 3-0 rifilato al Seregno aveva dato grande ottimismo e segnali positivi, dunque, il Trapani torna a riflettere e si rituffa volentieri sul campo di allenamento per farsi trovare pronto all’esordio in campionato, fissato tra due settimane sul campo del Novara. L’occasione migliore per dimostrare che, alla base della prestazione negativa, troppo timida per non dire rinunciataria messa in campo a Bologna, c’era soprattutto la differenza di spessore e di categoria rispetto agli uomini di Roberto Donadoni.
Anche Serse Cosmi ha ravvisato una certa rassegnazione nei suoi giocatori, tanto da segnalare tutto nella consueta intervista post-partita: “Dopo la partita con il Seregno qualcuno mi ha detto che ero stato troppo esigente, ma ormai, dopo tanti anni, ritengo di sapere distinguere quelli che sono gli errori, che ci stanno, soprattutto in questa fase della preparazione, da quelli che sono gli atteggiamenti e non mi erano piaciute alcune cose di quella gara: non mi era piaciuto lo spirito con il quale era stata affrontata la partita e non ritrovi certo quello che non avevo visto dopo tre giorni. È necessario rimettere dentro tutto un bagaglio non fisico ma nervoso che oggi manca. Soprattutto nei giocatori che sono stati protagonisti nella stagione passata. E’ un classico delle squadre che partono con certi obiettivi e poi vanno oltre. Non è semplice ritornare a confrontarsi poi con la realtà ed azzerare tutto. È questa, oggi, la situazione più complicata ed ovviamente l’allenatore deve assumersi la responsabilità. Bisogna pian piano ridare fiducia, entusiasmo, consapevolezza di quelle che sono le possibilità. Chiaramente non era questa la partita più indicata per farlo”.
Una squadra costruita nel giro di pochi giorni, prima con gli acquisti fatti a inizio luglio e poi con il tandem Machin-Casasola arrivato dalla Roma in settimana. Cosmi, a proposito di mercato, ribadisce un concetto: “L’ho detto anche in altre occasioni. Sui giocatori della passata stagione che hanno fatto altre scelte perché erano o a fine contratto o a fine prestito non possiamo fare nulla ed è giusto così, ma deve essere chiaro che è inutile che continuino a disturbare i nostri giocatori con ambasciatori vari. Andare dai nostri giocatori e promettere 50, 60 mila euro in più è l’esercizio più semplice che si possa fare. Ma non tanto i giocatori, quanto il “contorno”, devono comprendere che bisogna avere rispetto nei confronti di chi ha messo la faccia quando sono arrivati qui come tentativi di giocatori e rendersi conto di quel che erano e di quel che sono diventati qui a Trapani. Poi noi siamo disponibili a fare tutto, ma si deve capire che qui c’è una Società, c’è un direttore e c’è un allenatore e sono loro che decidono. La nostra è una Società che di tutto ha bisogno tranne che di vendere i giocatori e lo ha dimostrato negli anni”.