Trapani, il pm sequestra il depuratore: 5 indagati al Comune

Trapani, il pm sequestra il depuratore: 5 indagati al Comune

Illeciti negli scarichi dei reflui fognari


TRAPANI – Scoppia lo scandalo depuratore. Questo dopo il sequestro disposto dal gip del Tribunale di Trapani su richiesta della Procura. Il sequestro è stato eseguito dai militari della Capitaneria di Porto di Trapani. Indagati sarebbero anche alcuni funzionari comunali appartenenti al servizio idrico integrato.

Gli indagati

Cinque le persone iscritte nel registro degli indagati. L’indagine pare essere una prima conseguenza degli accertamenti seguiti ai fenomeni alluvionali che hanno riguardato tra settembre e ottobre scorso la città di Trapani. Ma non è da escludere che si tratta di accertamenti che comunque erano stati avviati dopo alcuni ripetuti guasti allo smaltimento dei reflui. I reati contestati sono legati alla violazione delle norme che disciplinano gli scarichi dei reflui fognari. E’ stato sequestrato l’impianto e le strutture poste a monte, asservite al sollevamento e alla scolmatura in emergenza delle portate meteoriche di piena.

Le indagini


L’attività d’indagine ha consentito l’emersione di una serie di elementi relativi a numerose carenze di funzionamento degli impianti, i quali immettevano reflui fognari non depurati sia nel tratto di fiume “Lenzi – Baiata” che scorre nell’area protetta “Saline di Trapani e Paceco”, sia direttamente in mare dai dispositivi di “troppopieno” ubicati lungo la via Tunisi, in corrispondenza del Lungomare Dante Alighieri di Trapani, provocando il deterioramento chimico e biologico delle acque e del suolo protetto.
L’indagine ha rivelato, oltre all’assenza di autorizzazioni allo scarico non più in vigore a causa delle carenze predette, anche palesi e pregresse inadeguatezze strutturali e procedurali adottate nella conduzione delle infrastrutture in parola.

Le motivazioni del provvedimento


Alla base delle motivazioni del provvedimento cautelare eseguito, oltre all’immutata situazione di generale inidoneità a garantire il rispetto dei limiti tabellari previsti dalla normativa vigente per il refluo immesso direttamente nelle matrici ambientali, anche la necessità di provvedere con urgenza al ripristino delle strutture, funzionalmente alla salubrità dell’ambiente e alla tutela della salute pubblica.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI