TRAPANI – Sesto posto in classifica con venti punti, una squadra che gira al meglio e il grande pubblico tornato al palazzetto. Il rientro di Trapani nel basket che conta è finora un successo che travalica i confini prettamente sportivi. Matricola sì, ma con un grande passato: la Lighthouse vince e diverte i propri tifosi. Le risposte, in termini di presenze, sono arrivate. Il Palailio è il terzo palazzetto della Legadue Gold per numero di presenze nel girone d’andata, con una media di 2.938 spettatori, dietro soltanto alla Manital Torino (3.714) e all’Angelico Biella (3.082). Numeri che fanno la soddisfazione del presidente Pietro Basciano, il quale ora però sogna un altro regalo per i tifosi trapanesi: tornare a giocare al vecchio Palagranata.
La storia di quell’impianto è la storia di una quadra che fu la prima in Sicilia a calcare i parquet della serie A1. Correva l’anno 1991 e l’allora Pallacanestro Trapani entrava nell’olimpo del basket nazionale. In Sicilia arrivarono gli squadroni come Knorr Bologna, Benetton Treviso, Messaggero Roma, Philips Milano, Scavolini Pesaro e Phonola Caserta. Arrivarono campioni del calibro di Oscar Schmidt, Antonello Riva, Dino Meneghin, Roberto Brunamonti. Molti di questi caddero sotto i colpi di una squadra rimasta scolpita nella memoria dei trapanesi che amano il pallone a spicchi. Il Palagranata, costruito a fatica e con le proprie forze dalla società di Vincenzo Garraffa, oggi è diventato un bowling.
Il sogno di tanti trapanesi è legato proprio a quell’impianto: piccolo ma capace di far sentire alle squadre avversarie il fiato sul collo di un tifo fra i più caldi d’Italia. Basciano, rispondendo alle domande formulate dai tifosi granata attraverso la pagina facebook del club, ha acceso gli entusiasmi: “Il Palagranata? Sarebbe un sogno, sarebbe bello, ma non è semplice. Ci ho pensato seriamente. Ne ho parlato con Garraffa e con il sindaco (Vito Damiano, ndr), che aveva mostrato anche interesse a una possibile collaborazione tra il Comune e un ente privato per l’acquisizione dell’impianto”. Il presidente della Lighthouse ammette però che “la situazione non è semplice”, dal momento che “non è chiara” la proprietà dell’impianto. C’è poi “anche un problema di investimento, perchè la struttura risale agli anni Novanta e bisognerebbe investire molto perchè le normative sulla sicurezza sono cambiate”. Detto delle difficoltà, tuttavia, Basciano lascia intendere che un tentativo verrà fatto: “C’è da valutare ma ci ho pensato e ci sto pensando. Il Palagranata – conclude – sarebbe un sogno”.