PORTO EMPEDOCLE (AGRIGENTO) – Un passo avanti fondamentale, quasi decisivo, per staccare un biglietto al gran ballo dei playoff. Trapani riscatta al PalaMoncada lo scivolone interno contro Rieti e si vendica del derby d’andata, che ha visto la Fortitudo violare il PalaConad nell’ultima partita del 2015. Due punti che, classifica alla mano, servivano più ai granata che ad Agrigento, ancora priva di Chiarastella e ormai con la testa a presentarsi nelle migliori delle condizioni alla post-season. Ci sarà, salvo disgrazie sportive, anche Trapani: la vittoria di Casale contro Casalpusterlengo lascia ancora i giochi aperti, ma i granata adesso devono solo amministrare nell’ultima giornata, in casa contro la già retrocessa Barcellona, un posto tra le prime otto che garantirebbe la corsa alla promozione. Con un Mays così (ventiquattro punti e 4/6 dall’arco) e soprattutto confidando sul rientro di Tommasini, sperare è lecito. Speranze che per Agrigento restano aggrappate a Marco Evangelisti, i cui 19 punti non sono serviti a vincere il derby.
Il derby si apre con un 5-0 granata siglato da Okoye e Mays dopo l’iniziale 2-0 di Saccaggi, ma la Fortitudo torna avanti con un 6-0 siglato da Martin, Eatherton ed Evangelisti. Ancora Evangelisti, dall’arco, trova il canestro del +6, vantaggio che si allunga fino al +8 con il canestro dalla media di Piazza. Ancora Mays e Okoye tengono in carreggiata Trapani, che va sul -2 con Ganeto e, dopo il canestro di Eatherton per il 21-17, chiudono il primo quarto ad un solo punto di distanza grazie ad una tripla di Chessa. Un’altra tripla, stavolta di Okoye, vale il nuovo vantaggio granata, in un secondo quarto dove la Fortitudo non sembra essere in partita: 28-9 il parziale, con Trapani che arriva sino al +18, vantaggio con cui si va all’intervallo. Il parziale d’apertura è 10-0 e, dopo i primi punti casalingo del quarto (Evangelisti a circa tre minuti dal via), arrivano solo due canestri dal campo con Piazza e Saccaggi. Troppo poco per arginare la fuga granata.
Al rientro sul parquet, cinque punti di fila di Evangelisti sembrano poter dare la sveglia alla Fortitudo, che però fatica a riportarsi sotto la doppia cifra di svantaggio. Per farlo serve un fallo tecnico fischiato a Ducarello per il -10 e, sempre dalle mani di Evangelisti, la tripla del 47-54. Partita riaperta? Sì, ma fino a un certo punto. Chessa e Mays dall’arco non sbagliano e solo nel finale Agrigento trova il -10 con Saccaggi. Filloy fallisce l’opportunità per aprire l’ultimo quarto a dodici lunghezze di distacco e la Fortitudo, stavolta sì, ritorna in partita. De Laurentiis in lunetta fa 1/2, Eatherton schiaccia ed Evangelisti è una sentenza dall’arco: 56-60 con otto minuti da giocare. Il derby è più vivo che mai, anche dopo la tripla di Filloy e il +9 di Renzi. Piazza riporta il distacco a due possessi e Saccaggi lo imita con la tripla del 62-65. Sul possesso successivo la difesa perfetta e Trapani commette infrazione di 24 secondi, ma Saccaggi manca la tripla del pareggio. Ci pensa Martin con un gioco da tre punti a fermare il tabellone prima sul 65-65, poi sul 67-67 in risposta a Ganeto, e infine sul 69-67. Proprio quando l’inerzia sembra essere svoltata, ecco due triple di Mays che gettano nuovamente nello sconforto la Fortitudo. L’americano e Renzi mettono infine il sigillo alla partita, che grazie ad un altro canestro di Mays allo scadere si chiude sul 69-79. Per Trapani è un passo avanti fondamentale in ottica playoff.
FORTITUDO MONCADA AGRIGENTO-LIGHTHOUSE CONAD TRAPANI 69-79 (21-20, 30-48, 50-60)
AGRIGENTO – Martin 11, Evangelisti 19, Saccaggi 10, Piazza 9, Eatherton 12, Mascolo, Vai ne, De Laurentiis 8, Morciano ne, Visentin ne. Allenatore: Ciani.
TRAPANI – Mays 24, Renzi 11, Okoye 11, Ganeto 7, Viglianisi, Tommasini 2, Gloria ne, Chessa 13, Filloy 11, Costadura ne. Allenatore: Ducarello.