Lettera anonima dopo bombe del '93 | Quei patti "con nuovi governanti" - Live Sicilia

Lettera anonima dopo bombe del ’93 | Quei patti “con nuovi governanti”

L'attentato di via Palestro, a Milano

Gli attentati dovevano servire per convincere lo Stato a a raggiungere un accordo con la mafia.

Trattativa Stato-mafia
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PALERMO – Una lettera anonima spedita agli uffici milanesi della Dia dopo le bombe piazzate dalla mafia a Roma e Milano il 27 giugno ’93, svela i propositi di Cosa nostra di “trattare patteggiamenti con nuovi governanti politicanti per preparare il terreno”. Gli attentati dovevano servire per convincere lo Stato a scendere a patti con la mafia. Il contenuto della missiva – citata nella relazione del presidente dell’Antimafia Beppe Pisanu e già presente in passato in qualche fascicolo processuale – è riportato sul “Corriere della Sera”.

Il quotidiano ricorda che la lettera, catalogata come “riservata” dall’allora capo della Dia Gianni De Gennaro, fu spedita l’11 agosto ’93 alla segreteria del ministro dell’Interno Nicola Mancino per “opportuna conoscenza”. Gli anonimi scrivono: “Siamo contro la dirigenza di C.N. (Cosa Nostra, ndr) che sta portando al suicidio dell’organizzazione con la recente assurda campagna di attentati. Siamo fuori e vogliamo aiutarvi a distruggerla”. Secondo gli autori della lettera, la mafia aveva elaborato più fasi: piazzare bombe di notte e senza vittime, attendere contatti su iniziativa dei Servizi per poi trattare, e altre due fasi nel caso lo Stato si fosse rifiutato di patteggiare coi boss.


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