PALERMO – Il gup di Palermo, Marina Petruzzella, ha assolto l’ex ministro Calogero Mannino dall’accusa di minaccia a corpo politico dello Stato con la formula “per non aver commesso il fatto”.
Considerazioni a caldo di Calogero Mannino in conferenza stampa: “Questa di oggi è sicuramente una decisione coraggiosa che conferma la fiducia che ho sempre mantenuto nella giustizia e nei giudici, nonostante sia stato vittima dell’accanimento e dell’ostinazione di alcuni pm”. Lo ha detto, dopo avere appreso della sua assoluzione, l’ex ministro Dc Calogero Mannino che non ha mai nominato il pm Vittorio Teresi, pubblica accusa anche nel processo per concorso esterno che lo ha visto imputato, ma al quale chiaramente l’ex politico rivolge le sue pesanti parole.
“Speriamo che sia per Mannino la fine di un incubo giudiziario”. Lo hanno detto, commentando la sentenza di assoluzione del loro cliente, l’avvocato Nino Caleca e Marcello Montalbano, legali dell’ex ministro Dc assolto dal gup nel processo stralcio sulla trattativa Stato-mafia.
“I processi penali non sono i luoghi più adatti a ricostruire la Storia. Si fanno con i fatti e per accertare precise condotte penali”. Lo ha detto, commentando la sentenza di assoluzione del suo cliente, l’avvocato Nino Caleca, uno dei legali dell’ex ministro DC Calogero Mannino, assolto dal gup nel processo stralcio sulla trattativa Stato-mafia.
“La condotta di Mannino e degli altri intermediari della trattativa ha finito per contribuire a cambiare la strategia stragista di Cosa Nostra negli anni ’92-’93”. Con queste parole i pubblici ministeri avevano attribuito all’ex ministro l’input del presunto e scellerato patto con Cosa nostra.
“Impugneremo la sentenza. Noi andiamo avanti”. Così i pm Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e Vittorio Teresi hanno commentato la sentenza di assoluzione dell’ex ministro Dc Calogero Mannino nel processo stralcio per la cosiddetta trattativa Stato-mafia.
“Valuteremo se impugnare la sentenza dopo averne letto le motivazioni”. Lo ha detto il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi dopo l’assoluzione dell’ex ministro Dc Calogero Mannino nel processo stralcio per la cosiddetta trattativa Stato-mafia. Il gup ha assolto l’imputato dopo una brevissima camera di consiglio con la formula “per non aver commesso il fatto”. Il processo si celebrava in abbreviato. “L’impugnazione è probabile, ma se non si leggono le motivazioni della sentenza non ha senso anticipare giudizi”, ha aggiunto il procuratore di Palermo.
Mannino rispondeva di minaccia a corpo politico dello Stato. A differenza degli altri imputati aveva scelto il rito abbreviato. Ecco perché è stato giudicato separatamente dai boss Totò Riina, Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca e Antonino Cinà, dal figlio di don Vito Ciancimino, Massimo, dagli gli ufficiali dei carabinieri Mario Mori e Antonio Subranni, dal colonnello Giuseppe De Donno, dall’ex senatore Marcello Dell’Utri e dall’ex ministro degli Interni, Nicola Mancino.