PALERMO – Gli oltre 3 milioni di tagli sono realtà: l’Assemblea regionale, accusata spesso di essere il parlamento più ‘sprecone’ d’Italia, ha approvato il suo bilancio interno con una riduzione di spesa. Che, certo, è ben più consistente se si prende in considerazione esclusivamente la somma che grava sulle casse della Regione, che ammonta a 149 milioni di euro. Ma – a carico dell’amministrazione di Palazzo dei Normanni – ci sono altre voci da finanziare (come, ad esempio, i fondi di quiescenza dei deputati e del personale, che pesano sul bilancio dell’Ars una somma pari al 26 per cento delle spese totali) e così la cifra complessiva delle spese sale a 160.887.563,40 euro.
Rispetto al 2013, la cifra è diminuita di – appunto – 3.200.000 euro. “Un risparmio – si legge nella relazione illustrata in aula dal capo del collegio dei Questori Franco Rinaldi (Pd) – ottenuto anche grazie alla consistente riduzione delle spese relative al trattamento economico dei deputati e del personale di servizio”. E che si somma ai circa 10 milioni già tagliati l’anno scorso. Ecco, quindi, punto per punto, tutti i numeri del bilancio interno del parlamento regionale.
Competenze dei deputati
Il capitolo riguarda il trattamento economico in senso stretto dei deputati dell’Ars, una voce diminuita in seguito all’approvazione della legge per la spending review che recepisce in parte il decreto Monti. Una novità che ha portato ad un risparmio di 3.357.000 euro. E la cifra che sale a 4.167.000 euro se si considera anche l’eliminazione del rimborso per il trasporto su gomma e per le spese informatiche o che hanno ridimensionato le indennità di funzione per le cariche interne.
Trasferimenti ai gruppi
Settecentomila euro vanno a coprire il capitolo dei contributi ai gruppi parlamentari. Anche qui – sempre per effetto del decreto Monti – il risparmio è di 1.892.000 euro.
Spese per il personale dei gruppi
A copertura del capitolo sono stati previsti 4.500.000 euro. Una somma che non ha subito variazioni rispetto all’anno precedente per consentire la salvaguardia dei contratti del personale in vigore fino al 31 dicembre scorso.
Contributo per l’attività degli intergruppi
Sale, invece, la voce dei fondi per i cosiddetti ‘intergruppi’: più 50.000 euro rispetto all’anno scorso, per un totale di 150.000 euro. Effetto dei “numerosi intergruppi recentemente costituiti”, si legge nella relazione.
Personale di ruolo
Per le retribuzioni del personale dell’Assemblea è previsto lo stanziamento di 32.850.000 euro, una voce ridotta di 1 milione rispetto al bilancio dell’anno precedente. Un risparmio frutto del pensionamento di 21 dipendenti e del taglio del 20 per cento al salario dei nuovi assunti. E un ulteriore taglio di 1.400.000 euro è stato applicato, invece, sulle indennità di funzione del personale.
Spese della presidenza e per la rappresentanza e la comunicazione istituzionale
Ridotte, in questo capitolo, le voci dei contributi per le attività culturali (meno 150.000 euro), per le attività istituzionali (meno 200.000), la previsione di spesa per gli abbonamenti alle agenzie di stampa (meno 155.000 euro), e soppresso – infine – lo stanziamento di 250.000 euro per la celebrazione della prima seduta dell’Ars.
Federico II
Diminuisce, e di molto, anche l’importo del capitolo destinato alla fondazione Federico II. Lo stanziamento è stato ridotto di 326.000 euro, ed è stato istituito, invece, un capitolo per il solo finanziamento delle iniziative culturali organizzate dalla fondazione, per le quali sono stati stanziati 150.000 euro.
Biblioteca e archivio
Meno 22 mila euro anche per la biblioteca di Palazzo dei Normanni. Lo stanziamento complessivo, così, scende – rispetto al 2013 – e arriva a 200.000 euro.
Auto blu
Il capitolo che prevede la spesa per il noleggio e la gestione delle autovetture di servizio fa parte di quello, più ampio, dei “Beni di consumo e servizi”. Una voce che diminuisce, complessivamente, di 973mila euro, quasi 200.000 dei quali frutto del risparmio derivante dall’abolizione di 11 auto, che passano da 18 a 7.
Un quadro complessivo di tagli, quindi. Ma la lettura del Bilancio non risparmia qualche piccola sorpresa, e così si scopre che – oltre alle spese per gli intergruppi – aumenta di circa 60mila euro il capitolo “Personale di altre amministrazioni ed enti che forniscono servizi all’Ars”, e di 100.000 euro quello per la manutenzione e la gestione degli immobili. Spunta, poi, una nuova voce di spesa: è istituito l’articolo “Spese per liti, risarcimenti accessori e procedure esecutive”, con una dotazione finanziaria di 2.600.000 euro.
Ma, in una giornata nel corso della quale non sono mancate polemiche e scontri, anche la semplice lettura della relazione dei questori è stata oggetto di liti. Letta – come detto – dal parlamentare Pd Franco Rinaldi, coinvolto nell’inchiesta sulla Formazione di Messina, ha scatenato le critiche di Marco Forzese (Drs), cha ha abbandonato l’aula perché – a sentire lui – Rinaldi non era degno di dare lettura del documento. “Attendevamo le sue dimissioni mesi fa – ha detto Forzese – , ma non sono mai arrivate: Rinaldi non mi rappresenta”. Un’azione che ha provocato anche una reazione (seppur molto contenuta) del deputato questore, che – presa la parola a Sala d’Ercole – ha ribadito come non intenda replicare ad argomentazioni simili, e che lui “è fiducioso nell’operato della magistratura”.