Il 9 maggio 1978 l'omicidio Impastato | Crocetta assente alle celebrazioni - Live Sicilia

Il 9 maggio 1978 l’omicidio Impastato | Crocetta assente alle celebrazioni

Peppino Impastato

Nel 35esimo anniversario dell'assassinio di Peppino Impastato, a Cinisi di scena la commemorazione nel casolare in cui avvenne il delitto. Manca però il presidente della Regione. "E' la seconda volta che lo sollecitiamo", dice Giovanni Impastato.

CINISI (PALERMO) – Sono passati trentacinque anni dall’assassinio di Peppino Impastato. Nella notte fra l’8 e il 9 maggio 1978 l’attivista di sinistra venne massacrato a due passi dalla ferrovia, in contrada Feudo nelle campagne di Cinisi. Per il suo omicidio sarà condannato il boss mafioso Tano Badalamenti, ma solo nel 2001. Anche nell’anniversario odierno il Centro di documentazione Peppino Impastato ha organizzato un fitto calendario di eventi, assieme al Forum sociale antimafia. Prima l’appuntamento alla Casa memoria nel centro di Cinisi, poi una commemorazione nel luogo in cui Impastato venne ucciso. Un evento significativo visto che quel casolare è al momento abbandonato, anche se una petizione online ne richiede l’esproprio alla Regione, in modo da renderlo un bene “fruibile al pubblico e luogo della memoria”.

Il fratello di Peppino, Giovanni è però parecchio critico nei confronti delle istituzioni. “Dove sono oggi? E’ la seconda volta che sollecitiamo il presidente della Regione, Rosario Crocetta, perché raccolga il nostro invito a farsi carico della gestione del casolare in cui fu ucciso mio fratello Peppino, e oggi, purtroppo, non è qui”.

Nel suo discorso di commemorazione Giovanni Impastato chiede risposte: “Le condizioni in cui è ridotto il casolare, ancora da espropriar e in stato di totale abbandono, testimoniano quale sia la mancanza di rispetto per la memoria storica del nostro Paese”. Il luogo di contrada Feudo è quello in cui il giovane attivista fu massacrato prima di essere spostato sui binari della ferrovia per inscenare il suicidio. “Qui Peppino ha esalato il suo ultimo respiro – prosegue Giovanni Impastato –, e qui registriamo con dispiacere l’assenza di un governatore che per la sua storia ritenevamo particolarmente sensibile a questi temi. Tenere in queste condizioni il casolare è un’offesa per tutti, specialmente per le istituzioni”. La petizione pubblica promossa da Rete 100 passi ha raccolto già più di 30.600 firme. “La sottoscrizione continua e più avanti la consegneremo al presidente della Repubblica”, conclude Impastato.


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