Un’edizione da ricordare questa sessantaquattresima Settimana Internazionale di Musica Sacra. Iniziativa longeva, volta alla valorizzazione della musica sacra, liturgica e non, quest’anno la rassegna ha raccolto ampio favore dal numeroso pubblico che ha affollato il Duomo di Monreale.
Nove sere per nove concerti di stili e generi diversi, eterogenei nella formulazione e con organici variabili dai gruppi da camera ai complessi orchestrali di piccole dimensioni fino all’orchestra sinfonica. Una kermesse che ha richiamato cantanti da tutto il mondo, direttori, solisti di grande pregio, gruppi blasonati per nove programmi musicali che hanno visto la presenza di oltre 3.000 spettatori.
“Wonderful!” dice Hans, turista olandese per la prima volta in Sicilia, che a Monreale ha assistito a due dei concerti in programma della Settimana Internazionale di Musica Sacra e che promette di ritornare il prossimo anno. Tanti i visitatori e i turisti, oltre che tanti gli estimatori di musica sacra presenti ogni sera, rapiti dalla magnificenza del luogo e dall’ascolto di programmi di grande spessore messi a punto dalla direttrice artistica della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, Gianna Fratta.
Molto positiva, dunque, la ricaduta sul territorio, anche grazie all’efficacia della “formula” SeeSicily, varata dall’Assessorato Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo.
Nomi di altissimo livello si sono avvicendati dal 15 al 23 ottobre. Dopo l’inaugurazione con il Requiem di Mozart diretto da Diego Fasolis, realizzato in collaborazione con il Teatro Massimo, che ha schierato, affianco all’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’ottimo coro preparato da Punturo, ogni sera un concerto diverso. Gruppi come l’Accademia dell’Annunciata diretta da Riccardo Doni, l’Ensemble laBarocca diretta da Ruben Jais, I Filarmonici Italiani con due solisti di pregio come Federico Guglielmo e Dino De Palma, il concerto di Antonella Ruggiero con il Quintetto della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, i concerti con i gruppi cameristici della FOSS, il BachStringEnsemble e gli Archi Sinfonici, e il Coro di Voci bianche diretti da Riccardo Scilipoti, i grandi concerti sinfonici che hanno vista protagonista l’Orchestra Sinfonica Siciliana diretta da Evgeny Bushkov e Nicola Marasco, oltre a cantanti e solisti come Marco Rogliano, Damiana Mizzi, Daniela Barcellona, George Andguladze e molti altri.
“La Settimana Internazionale di Musica Sacra è una delle rassegne più antiche d’Europa – dice la direttrice Gianna Fratta – e merita di avere un’ampia visibilità nazionale e sovranazionale. Il cartellone, frutto della sinergia tra Foss e Regione Siciliana e reso possibile grazie alla collaborazione con Arcidiocesi e Comune di Monreale, ha portato in Sicilia le eccellenze italiane e internazionali nel campo della musica sacra, intesa in senso non solo liturgico. La cifra stilistica della rassegna è stata senz’altro l’eterogeneità della proposta, che ha spaziato dalla musica barocca alla musica contemporanea, con incursioni nella musica pop, etnica e jazz. Si è così riusciti ad attrarre target di pubblici differenziati, con una importante presenza di giovani”.
Nel solco della tradizione, dunque, ma anche oltre. Il commissario della Foss Nicola Tarantino e il sovrintendente Francesco Di Mauro sottolineano la prospera ed intensa attività della Fondazione che, dopo la presentazione della 63ma stagione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana nei giorni scorsi, ha già tracciato un bilancio oltremodo positivo della 64ma Settimana Sacra, mettendosi immediatamente al lavoro sulla prossima edizione.
Tutto esaurito ad ogni evento. Questo il risultato finale della rassegna, il cui titolo “Exultate, jubilate!” declina perfettamente lo spirito di positività evidenziato dall’arcivescovo di Monreale Monsignor Gualtiero Isacchi, alla sua prima esperienza nella Settimana. “In un tempo di grandi preoccupazioni, in cui tutto sembra spingerci alla chiusura e al silenzio, abbiamo bisogno di voci che ci invitino alla gioia e alla speranza”.