CREMONA – “Si regoli la caccia alle nutrie, mangiamole nelle sagre e nei ristoranti”. Con queste parole, Michel Marchi, sindaco di Gerre de’ Caprioli ha proposto di eliminare radicalmente il problema che attanaglia la città da lui amministrata. Tramite un breve post su Facebook, il primo cittadino della piccola realtà lombarda (che conta poco più di mille abitanti) ha lanciato l’idea ai propri concittadini che si sono divisi fra favorevoli – molti dei quali curiosi di assaggiare la carne dell’animale – e contrari, a tratti anche increduli per le parole del sindaco.
Sulla commestibilità delle nutrie si era già dibattuto qualche settimana fa, quando i carabinieri di Torino aveva sequestrato degli scatoloni al mercato di Porta Palazzo, contenenti animali come questi, topi e pesci pescati nel Po, cucinati e pronti per essere venduti come “street food”. Il tutto era stato conservato ai margini della strada dove erano poste le bancarelle, in maniera decisamente non igienica.
“È uno scherzo o mi sono svegliata nel Medioevo?”, commenta sdegnata Veronica Innominati sotto al post scritto dal sindaco il 27 aprile scorso. “Che idiozia!”, scrive Paola De Angelis. Ma, al di là di queste reazioni poco entusiaste, la maggior parte degli utenti intervenuti dà forza al ragionamento del giovane amministratore. “In Moldavia è un animale da reddito. L’ho mangiato più volte ed è meglio del coniglio”, dice Massimo Micheli. “Sono ottime con la polenta e il buon vino”, aggiunge Bruno Tagliati. Infine, c’è chi, volendo essere ancora più convincente, posta video che testimoniano la commestibilità e la ricercatezza dell’animale in questione, anche in altre parti d’Italia.
Intervistato da “La Provincia di Cremona.it”, il primo cittadino ha rimarcato la propria volontà di procedere nella direzione proposta su Facebook: “Sono serissimo. Partiamo dal presupposto che ci sono già regioni e province italiane in cui la carne di nutria si sta diffondendo fra i gusti alimentari. E’ vero che c’è un senso di ripudio nei confronti della nutria, ma basta entrare in una porcilaia per fare un confronto… e il prosciutto viene mangiato senza troppi problemi”.