CATANIA. Otto arresti. Otto ordini di carcerazione spiccati dalla Procura della Repubblica di Catania per porre fine al malaffare del parcheggio abusivo di Fontanarossa. In carcere sono finiti Francesco Cuffari, (classe 1987) ed Agatino Collura (’64). Per tutti gli altri sono scattati, invece, gli arresti domiciliari. Nello specifico, si tratta di: Antonino Licciardello (’57), Domenico Angelini (’80), Davide Patanè (’63), Giuseppe Di Paola (’87), Epifanio Ghidara (’74) e dell’incensurato A. M. I. (’88).
L’operazione è stata condotta la notte scorsa dai carabinieri della Stazione Aeroporto, coordinati dal pm Rosa Miriam Cantone. Un filone d’indagine che prese il nome di Lunga Sosta scattato a febbraio dello scorso anno (in quell’occasione vennero tratte in arresto sei persone) e che oggi trova un’appendice che definisce i contorni di un vero e proprio apparato capace di recare un danno economico alla Sac (la società che gestisce lo scalo catanese) da almeno mille euro al giorno. Per gli arresti l’accusa è a vario titolo di “associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno degli utenti delle aree di sosta adiacenti lo scalo aeroportuale etneo”.
Il “gioco” architettato per attirare i clienti era raffinato e ben collaudato in quella che costituisce una vera e propria truffa ai danni di ignari passeggeri dell’aeroporto. Non potendo più disporre delle aree destinate ai parcheggi aeroportuali, ormai controllate dopo l’operazione dello scorso anno, i malviventi hanno strutturato abusivamente veri e propri parcheggi di breve e lunga sosta gestiti in maniera illecita: si tratta di stalli lontani qualche centinaio di metri dal parcheggio ufficiale di Fontanarossa: nel cuore del quartiere di Santa Maria Goretti. Le stesse vetture degli ignari truffati finivano col fungere da navette capaci di azzerare la distanza. A corollario della truffa, anche diversi cartelloni con la scritta “P” che lasciavano presagire ad un parcheggio regolarmente autorizzato. Le false uniformi e le casacche catarifrangenti uguali o simili a quelli dei dipendenti della SAC e le finte ricevute, per importi concordati volta per volta in ragione del tipo di cliente e di autovettura, completavano la truffa. Il danno economico stimato per la Società Aeroporti è, come detto di almeno mille euro giornalieri.
Il commento dei vertici Sac: «Un plauso ai Carabinieri della Stazione Aeroporto, coordinati dal pm Rosa Miriam Cantone, per l’operazione che ha condotto in nottata all’arresto di otto persone, coinvolte in una brutta storia di truffa a danno degli utenti dello scalo catanese e della stessa società di gestione. Una vicenda che alla Sac potrebbe essere costata circa mille euro al giorno per mesi. L’intervento delle forze dell’ordine rappresenta sicuramente un segnale importante per la sicurezza dei passeggeri dell’aeroporto, soprattutto perché fa capire con chiarezza a tutti i malintenzionati che la zona è costantemente monitorata e controllata, a tutela dei viaggiatori e dei lavoratori».