PALERMO–Un terreno nelle campagna era stato trasformato in una grande pista per fare scontrare le macchine. Come al Luna Park solo che a Partinico le macchine erano vere. Come veri erano i soldi, centinaia di migliaia di euro, che una presunta banda avrebbe intascato per i falsi incidenti dalle compagnie di assicurazioni gabbate.
Centinaia di sinistri fasulli. Undici persone sono state arrestate, dieci allontanate dalla provincia di Palermo con un un divieto di dimora, altre 24 sono state iscritte nel registro degli indagati. Ci sono pure avvocati, professionisti, periti, impiegati postali. Il blitz è avvenuto fra Partinico, Balestrate, Trappeto e Borgetto. L’operazione è della polizia di Partinico e della Squadra mobile di Palermo, coordinati dal pubblico ministero Geri Ferrara. Nel fascicolo dell’inchiesta ci sono i video e le foto che immortalano la costruzione ad arte dei finti sinistri stradali per raggirare i controlli delle compagnie Hdi, Gruppo Fondiaria/Sai, Gruppo Allianz, Vittoria, Liguria, Ugf, Gruppo Generali, Cattolica, Chartis Insurance, Sara, Direct Line.
La mente della banda sarebbe Vincenzo Nobile, pregiudicato partinicese di 54 anni, che si avvaleva della collaborazione di parenti e amici per organizzare le truffe. Una stessa macchina veniva utilizzata più volte. Spesso cambiando la targa dopo averne denunciato il furto o lo smarrimento. In un magazzino Nobile aveva accatastato portiere, cofani, paraurti ed altro materiale da adoperare all’occorrenza. L’appezzamento di terreno, poco distante dal centro abitato di Partinico, era protetto da alte mura di cinta e zeppo di telecamere a circuito chiuso e allarmi sonori.
All’interno c’era una vera e propria pista lungo la quale le macchine, a volte prese a noleggio, venivano lanciate a tutta velocità contro altre vetture di persone compiacenti. Se serviva i mezzi venivano pure danneggiati a colpi di mazza. Simulato l’impatto si attivavano periti e avvocati per mettere a posto le carte. Infine Salvatore Cassarà, dipendente delle poste di Partinico, avrebbe facilitato la negoziazione di assegni, intestati a terze persone, che risultavano essere stati falsamente coinvolti nei vari sinistri denunciati. Il tutto per incassare centinaia di migliaia di euro.