Tunisini sospetti in Sicilia | L'Interpol: "Sono foreign fighters" - Live Sicilia

Tunisini sospetti in Sicilia | L’Interpol: “Sono foreign fighters”

La notizia diffusa dal Guardian, ma il Dipartimento di Pubblica sicurezza smentisce.

PALERMO – Sono 50 tunisini sbarcati sulle coste siciliane tra luglio e ottobre 2017 i combattenti dello Stato islamico indicati in una lista dell’Interpol che sarebbe arrivata nelle stanze del Ministero dell’Interno italiano. Di questi foreign fighters non si hanno tracce, ma, come riferisce il Guardian, potrebbero essere arrivati a bordo di pescherecci o di piccole imbarcazioni che sono state abbandonate sulla spiaggia o attraverso i cosiddetti sbarchi fantasma, come quello di Torre Salsa, e potrebbero tentare di raggiungere altri Paesi europei.

Luigi Patronaggio, procuratore capo di Agrigento, ha dichiarato al quotidiano inglese che “gli inquirenti non possono escludere che, dietro questi viaggi fantasma, possano esserci jihadisti nascosti fra le persone che si recano in Sicilia”. E Salvatore Vella, procuratore ad Agrigento, ha dichiarato: “Non sappiamo cosa stessero facendo prima di arrivare qui, non sappiamo davvero chi siano né dove fossero prima di arrivare in Sicilia” ma “certamente ci sono quelli che non vogliono essere identificati. Non vogliono che le loro impronte vengano registrate…Per questa ragione, se sei terrorista, sbarcare ad Agrigento è il modo più sicuro di arrivare in Europa”.

AGGIORNAMENTO

Ma dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza arriva una smentita:”Non trova alcun riscontro l’informazione di 50 combattenti stranieri approdati sulle coste italiane appartenenti all’Isis e pronti a compiere attentati”, afferma il Dipartimento della Pubblica Sicurezza sottolineando che proprio la collaborazione tra Italia e Tunisia ha consentito di individuare “un esiguo numero di persone” segnalate dalle autorità di Tunisi. Soggetti che sono stati già rimpatriati. Le autorità tunisine, nell’ambito di un “consolidato, costante e proficuo” rapporto di collaborazione e scambio di informazioni, prosegue il Dipartimento, ha in diverse occasioni segnalato all’Italia il probabile ingresso nel nostro paese di appartenenti a presunti gruppi integralisti. E proprio la cooperazione tra i due paesi ha consentito di rintracciare in Italia un “esiguo numero di persone segnalate le quali, a seguito delle previste procedure d’identificazione, sono state immediatamente rimpatriate”. Sempre grazie alla collaborazione tra i due paesi, inoltre, due volte alla settimana vengono effettuati i voli di rimpatrio. “Ovviamente – conclude il Dipartimento – è massima l’attenzione verso tutti coloro che raggiungono illegalmente il nostro territorio e l’immediata espulsione di alcuni soggetti segnalati ne è una incontrovertibile conferma”. (ANSA).

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