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Tutti gli uomini di Russo | In campo la consulente

Gli uomini di Massimo Russo passano al contrattacco. Oltre le stanze dei bottoni la società civile vicina all'assessore alla Salute, raccolta sotto il movimento Team Sud, fa quadrato attorno al leader a cui si ispira e lancia un accorato appello ai deputati ad abbandonare lo strumento della mozione di censura, che domani farà il suo terzo ingresso trionfale a sala d'Ercole. (CLICCA SUL VIDEO)
Il caso Sanità
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Gli uomini di Massimo Russo passano al contrattacco. Oltre le stanze dei bottoni la società civile vicina all’assessore alla Salute, raccolta sotto il movimento Team Sud, fa quadrato attorno al leader a cui si ispira e lancia un accorato appello ai deputati ad abbandonare lo strumento della mozione di censura, che domani farà il suo terzo ingresso trionfale a sala d’Ercole.

Così, mentre è già partita una sorta di catena di Sant’Antonio per sensibilizzare i deputati, lo stesso Massimo Russo lancia sul blog di TeamSud la sua difesa: “Si vuole censurare l’assessore per aver avuto un atteggiamento non positivo nella realizzazione del programma di riforma della sanità – attacca Russo – e poi, la cosa un po’ paradossale, per avere addirittura sfruttato i mezzi di informazione. Se un grande limite ho registrato in un processo amministrativo complicato è dato proprio dal fatto che una parte della stampa certamente non ha voluto accompagnare, come forse ci aspettavamo, un processo di riforma”.

Oltre alle parole dello stesso Russo, arriva di buon mattino Giada Li Calzi, consulente dell’assessorato alla Salute per l’osservatorio epidemiologico regionale, che inoltra una mail a tutti i deputati regionali. “Pensiamoci bene – si legge nella missiva protagonista di invii multipli – la censura a chi da assessore, con un passato da magistrato, non ha fatto che il proprio dovere che segnale è? A chi lo stanno dando?”.

“A Roma – si legge ancora – il Parlamento blinda e salva Milanese, Romano e ancora prima molti altri. Il presidente del Consiglio nomina ministro Brancher per salvarlo da un’azione giudiziaria. Telefona in questura convinto di fare una buona azione per la nipote di Mubarak e ciò che è peggio tenta di convincere noi. Fa eleggere a 12mila euro al mese la Minetti nel consiglio regionale della Lombardia. Il governo depenalizza il falso in bilancio, promuove lo scudo fiscale per chi ha esportato capitali all’estero, fa manovre che si distribuiscono sulle spalle dei più poveri e dei più indifesi”.

“Di conseguenza – si legge ancora nell’appello ai deputati – nessuna sorpresa se in Sicilia lo stesso arco di forze politiche, in un parlamento con 25 deputati indagati su 90, dove si salva Catalano, si reintegra Vitrano, viene chiesta la censura per l’assessore Russo. Pensiamoci bene: se la nostra indifferenza con cui lasciamo soli chi ha il coraggio di provarci non sia un atto di viltà verso il futuro dei nostri figli. Noi c’eravamo quando potevano dare un colpo di reni. Noi c’eravamo quando potevamo dare un segnale. Il silenzio uccide”.

Ed ecco, infine, l’appello agli inquilini del Palazzo: “Chiediamo alla politica di fare un passo indietro e di fare andare avanti la Sicilia. E’ giusto chiedere un confronto pubblico sulla Sanità: riguarda tutti noi. Perché usare la censura verso un assessore, già magistrato che non ha fatto niente di immorale, non si è mai sottratto al dovere delle risposte, ha avuto pubblicamente attestato di avere svolto il suo compito e riportato la Sicilia sui tavoli ministeriali con dignità? Un assessore che ha fornito ogni risposta ma non ha avuto risposta alle sue domande: perché non hanno mai sentito il bisogno di censurare chi faceva sprofondare il debito della sanità, chi consentiva tariffe personalizzate per Aiello a Villa Santa Teresa, le doppie fatturazioni all’Asl di Palermo, la mancata presentazione dei bilanci da parte delle Aziende e dunque la mancata decadenza dei direttori generali?”

“La censura (che si dovrebbe fare a ben altre persone e ben altri comportamenti) è un atto improprio per isolare l’uomo e fermare il suo lavoro, fermare chi fa queste domande. Allora… pensiamoci bene: la censura a chi da assessore, con un passato da magistrato, non ha fatto che il proprio dovere che segnale è? A chi lo stanno dando? Il silenzio uccide: uccidiamo il silenzio. Ognuno di noi, cittadini, associazioni, può mostrare il proprio dissenso, e dissociarsi da certi segnali che vogliono far partire dalla Sicilia e dai siciliani. Chiediamo ai deputati dell’Ars di rappresentarci con onore e disciplina, semplicemente scrivendo: io mi dissocio. Fate un passo indietro: ritirare la censura per avviare un dibattito, affinché la Sicilia faccia un passo avanti”.


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