Si è opposto all’abolizione, decisa dalla presidenza dell’Ars, del cumulo dell’indennità di parlamentare nazionale e della pensione di deputato regionale. Ma a questi “stipendi”, Salvo Fleres aggiunge anche quello di garante dei detenuti, una carica che gli ha fruttato, per il solo periodo compreso tra l’aprile e il dicembre del 2011, la cifra di 74 mila euro. Questo è solo uno dei dati che emerge dal periodico resoconto sulle spese della Regione, pubblicato in Gazzetta ufficiale. E un ulteriore riferimento a Fleres, può essere individuato in un altro dei contributi erogati dalla Regione: quello alla Fondazione Fulvio Frisone, ente catanese di cui lo stesso Fleres è presidente. Alla “Frisone” la Regione ha corrisposto la cifra di 155 mila euro.
Nella lunga sfilza di finanziamenti, ne emergono alcuni indirizzati a enti dall’identikit non proprio “noto”. Ci riferiamo, ad esempio, all’Isel. Cos’è l’Isel? Si tratta dell’istituto di “documentazione e ricerche” sugli enti locali. Un ente “gradito” al parlamentare regionale di grande Sud Michele Cimino. All’Isel, del quale non abbiamo trovato nemmeno un sito internet che potesse fornire un’idea sulla copiosità dei documenti e dei dati raccolti, la Regione ha corrisposto una cifra di 170 mila euro.
“Ma la nostra attività – spiega il vicepresidente Claudio Trovato – essendo di alto valore tecnico e scientifico, è indirizzata a specifici soggetti. I nostri convegni – prosegue – hanno visto tra i relatori, alcuni tra i più illustri rappresentanti del mondo giuridico, della burocrazia, dell’amministrazione. Ma questo – puntualizza – non ha niente a che vedere con la politica, con cui l’Isel non ha nulla a che spartire”. Sulla carenza di pubblicità: “Il nostro ente ha deciso – commenta Trovato – di puntare sui contenuti, più che sulla pubblicità. E comunque, a giorni sarà attivo un portale che consentirà l’accesso a una enorme banca dati di diritto pubblico, completamente gratuita e a disposizione di tutti”.
Con l’Arces, invece, organizzazione no-profit vicina all’Opus dei, la Regione ha in vigore una convenzione, che frutta all’ente 130 mila euro.
Per rimanere in tema di fondi, quelli “recepiti” dall’Europa e dallo Stato, sono in qualche modo “concordati” con la Cabina di regia. I cui risultati, visti i numeri riguardanti la scarsissima spesa di quelle somme, non appaiono particolarmente lusinghieri. Punti di vista, ovviamente, perché all’utilità di questo organismo, voluto da Lombardo nel 2010, la Regione sembra credere al punto da sborsare, solo per i residui del 2010, la somma di 121 mila euro. Ai componenti del Corecom “Comitato Regionale per le Comunicazioni”, un organo di consulenza e di gestione della Regione in materia di comunicazione, negli ultimi 4 mesi del 2011, invece, sono andati circa 55 mila euro. A questi vanno sommati 10 mila euro per il sistema di banca dati e consulenza garantito attraverso il servizio “Concilia flow”.
A pesare molto sulle uscite della Regione, poi, è la voce riferita alle indennità di mensa per dipendenti e dirigenti. Una somma che supera i 3,8 milioni di euro in un anno. Mentre le cosiddette “indennità” di risultato hanno premiato l’efficienza dei dipendenti regionali (compresi i gabinettisti e quelli con contratti a tempo determinato) con una somma complessiva, per tutti i rami dell’amministrazione (tra soldi spesi e impegnati) di circa 6,5 milioni di euro.
Insomma, soldi spesi bene, si immagina, utili a dare fiato a un’amministrazione febbrile, puntuale. E che tiene molto a far conoscere il proprio operato, se è vero che ha avviato una campagna di comunicazione dal titolo “Resoconto regione Siciliana 2011”. Un resoconto di cui non si ha traccia nemmeno sul web, nonostante la campagna di comunicazione, appunto, costata 500 mila euro.
Gli affari saranno anche “extraregionali”, ma i soldi sono tutti dei siciliani. E quelli che servono per assicurare solo il funzionamento delle due “fondamentali” sedi regionali di Bruxelles e di Via Magliocco (non parliamo, quindi, degli stipendi dei dipendenti) non sono pochi. Anche perché, in via Magliocco tengono molto alla pulizia. Costata oltre 50 mila euro, mentre poco meno di 43 mila sono serviti per pagare le “spese di funzionamento della sede di Bruxelles”. Soldi che serviranno, forse, ad accendere i termosifoni fino a quest’inverno mai utilizzati, nonostante la scelta di acquistare quella sede per oltre tre milioni di euro.
Nel frattempo, alla Regione scoprono anche la necessità di dotare alcuni lavoratori delle più moderne tecnologie. Così, ecco la scelta di acquistare 145 computer portatili, costati quasi 80 mila euro. Ma non sono solo grosse cifre a puntellare il resoconto delle spese della Regione siciliana. A volte anche un piccolo stanziamento può consentire l’acquisto di oggetti fondamentali, assolutamente necessari. È il caso, ad esempio, delle 2.500 copie del volume “Sicilia nella storia”, di Michele Antonino Crociata costate circa 35 mila euro, di un bassorilievo di marmo da piazzare a San Giovanni Gemini (spesa modica di 2mila euro), il contributo da 7.500 euro alla Nazionale cantanti, gli oltre 4mila euro per la pubblicazione di necrologie e i 330 euro per una fornitura di “bandierine da tavolo”. Utili a tenere alto il nome della Regione siciliana.