Tutto il mondo sta crollando | E questi pensano al rimpasto - Live Sicilia

Tutto il mondo sta crollando | E questi pensano al rimpasto

Le vere priorità dei politici in Sicilia.

Semaforo Russo
di
3 min di lettura

Ma insomma, smettiamola con i falsi problemi conditi con ogni tipo di salsa per distrarre fessi e creduloni, non se ne può più. Migrazioni di esseri umani, morti in mare o ai confini tra Usa e Messico, capitani di navi che si ostinano a salvare vite, altri capitani che vorrebbero schierare le forze armate dinanzi a orde africane che vogliono invaderci, procedure d’infrazione per debito alto orchestrate da oscuri poteri dediti alle messe nere, aziende che chiudono, cantieri bloccati, lo stipendio di Fabio Fazio, e via discorrendo.

Basta! Volete scherzare? Sono tutte minchiate, direbbe il commissario Montalbano, invenzioni mediatiche per rompere i cabbasisi. Nel mondo, in Europa, nel resto d’Italia non si ha nemmeno la minima idea dei drammi veri patiti dentro i Palazzi del potere siculo, le tragedie che devastano quotidianamente l’animo di presidenti, assessori, deputati regionali e dirigenti di partito. Mi pare di scorgere, gentili lettori, qualche sorrisino sarcastico. Non c’è niente da ironizzare. Qualcuno, invece, intelligentemente mi sta chiedendo a cosa voglio alludere.

Forse all’ultimo report della Banca d’Italia, il solito quadro impietoso dell’economia siciliana con la disoccupazione ordinaria, femminile e giovanile alle stelle? Sciocchezze di funzionari “schiffarati”. Forse alle migliaia di giovani che hanno lasciato e continuano a lasciare la Sicilia mentre altri intascano il reddito di cittadinanza e lavorano in nero? Quisquilie e pinzillacchere direbbe l’indimenticabile Totò. Forse all’inferno dei Pronto Soccorso, all’aumento delle famiglie che non si curano per mancanza di reddito sufficiente? Dicerie. Forse all’eterna emergenza rifiuti, alle reti idriche colabrodo, alle strade e autostrade che al confronto le trazzere dell’800 erano piste da Formula1? Calunnie. Forse alla questione morale grande quanto una montagna per il numero di assessori e deputati inquisiti a diverso titolo, fatta salva la presunzione d’innocenza, o alla permeabilità della burocrazia ai faccendieri e alle interessate intrusioni della politica? Giustizialismo allo stato puro.

No, gentili lettori, siete in errore. I nostri politici hanno ben altre preoccupazioni e tutte legate, stampatevelo in testa, al miglioramento delle condizioni da fondo classifiche in cui versano i siciliani. Mi riferisco alla tragedia della nomina del sovrintendente alla Foss (Orchestra Sinfonica Siciliana), sì, non ci “babbìate” troppo, una tragedia immensa che sta impegnando fino all’ultimo respiro esponenti politici e istituzionali presi dal sacro furore della legalità, non da logiche spartitorie come blaterano le malelingue.

Mi riferisco al dramma del rimpasto della giunta regionale, fondamentale per risollevare le sorti della martoriata Sicilia; si sa, i rimpasti da noi hanno sempre fatto schizzare il Pil di almeno un paio di punti e aumentato il numero degli occupati. Mi riferisco alle manovre di Gianfranco Miccichè per costruire un contenitore dei moderati e a quelle del governatore Nello Musumeci intento a scrivere un progetto per il Sud con un centrodestra a guida Lega (notoriamente ossessionata dalle sorti del Sud); operazioni delicate, soprattutto urgenti da cui dipendono i destini delle presenti e future generazioni al di qua dello Stretto.

Mi riferisco al PD alle prese con la validità o meno dell’elezione del segretario regionale senza primarie per la guerra tra le correnti, siamo in stressante attesa del giudizio finale, allo scontro durissimo tra l’onorevole Giuseppe Milazzo e l’assessore al Bilancio Gaetano Armao, entrambi di Forza Italia, il cui esito è di rara rilevanza al fine di un riequilibrio dei rapporti con lo Stato sul piano finanziario.

Continuo? Evito, lo so, vi chiedo scusa, immagino il dolore che improvvisamente si è impossessato di voi, i sorrisini di compatimento sono scomparsi, i vostri volti finalmente portano i mesti segni della consapevolezza. Piuttosto, scusatemi, devo correre a leggere le ultime dichiarazioni di fuoco dell’on. Eleonora Lo Curto sulla Foss, ne va del futuro di mia figlia, laureata, da quattro anni a Londra per lavoro. A presto.


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