PALERMO – È uno dei nodi più difficili da sciogliere per chiudere la partita del rimpasto. Tra le forze politiche di maggioranza, infatti, Articolo 4 reclama uno spazio in giunta “proporzionale” al numero dei deputati presenti a Sala d’Ercole. Ieri, però, su questo tema il presidente della Regione Rosario Crocetta, in un’intervista a Livesicilia, pur non citando direttamente la forza politica che fa capo a Lino Leanza e a Luca Sammartino, ha spiegato: “Sottoporrò agli alleati un nuovo patto di governo. Ma partirò dai partiti che mi hanno sostenuto fin dall’inizio, cioè Pd, Udc e Megafono. Solo dopo apriremo anche alle forze politiche che si sono formate nel corso della legislatura che legittimamente aspirano a far parte della maggioranza”.
Una rappresentazione che, però, sembra non convincere proprio i leader di Articolo 4 che, tra l’altro, sembrano subire uno stop a una delle richieste presentate al governatore: “Due assessori in giunta”. “Gli alleati non forzino sui numeri”, la replica di Crocetta. Al momento, Leanza e Sammartino hanno evitato le polemiche aperte col governatore. Unico segnale di insofferenza, un tweet, lanciato ieri da Lino Leanza: “Caro@rosariocrocetta – scrive col linguaggio classico del social network – devo firmare 1′ o 2′ patto visto che alle regionali miei candidati hanno portato 50mila voti nel megafono e nell’udc ?”.
E in effetti, Leanza e il capogruppo Sammartino sono stati eletti tra le fila dell’Udc. E del gruppo fanno parte anche altri esponenti della “maggioranza originaria”: Alice Anselmo, Totò Lentini, Pippo Nicotra. Da qui, il dubbio di Leanza: “Siamo alleati fin dall’inizio, o gli ‘ultimi arrivati’ della maggioranza?”. Quale patto di governo, insomma, dovranno firmare gli uomini di Articolo 4?