Una donna è morta dopo aver consumato un insaccato e la Procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo del titolare di un’azienda della provincia di Arezzo. Quest’ultima aveva prodotto l’insaccato a base di suino risultato contenente un batterio in quantità superiore ai limiti consentiti.
Il “batterio killer” nell’insaccato
Il prodotto contenente il batterio è stato consumato da una donna di poco più di sessant’anni, già portatrice di altra patologia, morta all’ospedale di Città di Castello. Da una consulenza disposta dai magistrati era emerso che il decesso era da ricondursi “ad uno stato settico provocato da una infezione da Listeria monocytogenes presente nella coppa di suino”.
Cos’è il batterio Listeria monocytogenes
Il Listeria monocytogenes è un microrganismo che cresce in un range di temperatura molto largo (fra i 3 °C e i 45 °C) e presenta buona resistenza a varie condizioni di pH e temperatura, caratteristiche che lo rendono un potenziale contaminante di alimenti, anche se conservati in frigorifero. Il batterio presenta una sorta di “coda” che gli dà la propulsione necessaria a passare da una cellula all’altra superando la membrana che le avvolge.

