SIRACUSA – Fu omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi: dodici anni per Sebastiano Musso, il 44enne che la notte di venerdì santo del 2016, al culmine di una banale lite, sferrò una manata sul volto dell’amico di sempre, Franci Iraci, provocandone la morte. Al tribunale di Siracusa si è concluso il processo di primo grado, con rito abbreviato, nei confronti del 44enne operaio siracusano: il Gup Andrea Migneco ha letto il dispositivo con la condanna a 12 anni per Musso.
La sentenza si discosta verso l’alto rispetto alla richiesta della pubblica accusa (10 anni e 8 mesi), pur mantenendo le stesse imputazioni. Due settimane fa, infatti, all’apertura del processo, il pm Antonino Nicastro aveva chiesto di inquadrare i fatti nell’ambito dell’omicidio preterintenzionale: per il computo della pena era partito dalla base di 15 anni, aumentata a 16 per l’aggravante dei futili motivi, infine diminuita a 10 anni e 8 mesi per lo sconto di pena di un terzo previsto nel rito abbreviato. Il gup ha ritenuto di portare la somma delle imputazioni a 18 anni, anziché a 16, e poi ridurre definitivamente a 12. La difesa, rappresentata dall’avvocato Antonello Davì, ricorrerà in appello. La parte civile aveva chiesto di inquadrare i fatti nell’ambito dell’omicidio doloso, e per questo aveva richiesto l’ergastolo.
Si chiude così il primo atto giudiziario di una vicenda che ha scosso molto la città aretusea. Alla vigilia di Pasqua 2016 i due amici erano usciti per trascorre una serata come tante insieme a un terzo amico. Dopo il giro di diversi locali, al momento di tornare a casa, era scoppiato un banale diverbio finito poi nella maniera più tragica.
