Udinese vero tabù al "Barbera" | Tre pesanti ko in dieci anni - Live Sicilia

Udinese vero tabù al “Barbera” | Tre pesanti ko in dieci anni

Dall'1-5 del marzo del 2005 fino al 2-3 con cui fu quasi sancita la retrocessione nel 2013, passando per l'incredibile 0-7 del febbraio 2011 che costò la panchina a Rossi. Un trittico di precedenti da brivido per il Palermo contro i bianconeri.

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PALERMO – Per dare continuità alla grande vittoria ottenuta a San Siro contro il Milan, il Palermo ha un bisogno vitale di ottenere i tre punti nel match del “Renzo Barbera” contro l’Udinese. Una sfida che, nell’ormai ultra-decennale “era Zamparini” per il club di viale del Fante, ha dato qualche gioia ma soprattutto diverse batoste sonore, alcune per il risultato e altre per le conseguenze che hanno portato in casa rosanero. Con la speranza di non dover vivere un’altra domenica terribile, come quelle del 27 febbraio 2011 o del 13 marzo 2005, andiamo a rivivere i precedenti peggiori tra il Palermo e la compagine friulana.

La prima tempesta bianconera abbattutasi sul “Renzo Barbera” risale, come detto, al 13 marzo 2005. Di fronte ci sono due formazioni a caccia di punti per proseguire le rispettive rincorse al quarto posto che vale l’accesso ai preliminari di Champions League. Il Palermo, privo di Toni e Zaccardo, non riesce a praticare il proprio calcio al cospetto della splendida Udinese guidata da Spalletti, che al contrario si mangia campo ed avversari e domina senza pietà, fino all’1-5 con cui si conclude quello che per i bianconeri è un pomeriggio splendido, mentre per gli uomini di Francesco Guidolin è una vera tragedia sportiva. David Di Michele, che un anno più tardi tornerà al “Renzo Barbera” ma da amatissimo protagonista in maglia rosanero, banchetta nell’area siciliana e realizza una splendida tripletta, mentre le altre reti portano le firme di Muntari, Iaquinta e Santana per il Palermo, che esce dal campo comunque travolto da 35.000 applausi. Una cosa che forse, quasi dieci anni dopo, non accadrebbe.

Facciamo un salto temporale di quasi sei anni e giungiamo al 27 febbraio del 2011, quando il Palermo di Delio Rossi ospita la super-Udinese del grande ex Francesco Guidolin. Il tecnico di Castelfranco Veneto, forse memore del dolore che la sua nuova squadra gli aveva inflitto sul green del “Barbera”, a sua volta impartisce una clamorosa lezione di gioco in velocità, possesso palla e imprevedibilità alla squadra e ai tifosi che lo hanno amato più di tutti. Finisce 7-0 per i bianconeri, con Di Natale (che partecipò solo dalla panchina all’1-5 del 2005, ndr) a segno per ben quattro volte e Alexis Sanchez che quasi lo imitò, fermandosi però a tre reti. Il Palermo finì quella partita in nove uomini, vista l’espulsione di Bacinovic nel primo tempo e quella di Darmian nella ripresa, ma il danno peggiore arrivò poche ore dopo la fine della partita. Delio Rossi fu esonerato e sostituito con Serse Cosmi, il cui regno durò solo un paio di partite, giusto in tempo per vedere nuovamente in panchina l’allenatore romagnolo, che avrebbe poi portato i rosanero fino alla finale di Coppa Italia.

Chiudiamo il trittico di precedenti funesti con quello dell’8 maggio 2013. Ancora una volta, sulla panchina dell’Udinese c’è Francesco Guidolin, il quale si trova di fronte un Palermo alla disperata ricerca di punti per evitare l’onta della retrocessione. La partita, però, premia ancora una volta la compagine friulana, che gioca con la testa decisamente più sgombra rispetto ai padroni di casa e fa suoi i tre punti con un pirotecnico 3-2. Sono Muriel e i difensori Angella e Benatia gli autori delle reti che regalano ai bianconeri una vittoria importante verso la qualificazione all’Europa League, mentre per i rosanero, ai quali non è bastato il ritorno in campo e al gol di Abel Hernandez dopo il lungo infortunio, la retrocessione in Serie B diviene ormai inevitabile e verrà decretata una settimana dopo, con il ko in casa della Fiorentina firmato Luca Toni.

Tre partite che i tifosi del Palermo sperano di dimenticare al più presto, magari già da domenica prossima quando il Diavolo bianconero può essere esorcizzato con quella che sarebbe la terza vittoria consecutiva tra le mura del “Barbera”. Tre, un numero che ricorre con una certa frequenza quando tra i rosanero e i tre punti c’è di mezzo l’Udinese. Una squadra che a questo numero ci pensa eccome, visto che la casella numero 3, quella relativa all’ultima posizione valida per l’accesso in Champions League, non sembra essere fuori dalla portata dei ragazzi guidati da Stramaccioni.

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