Campo rom grande come una città |Reportage tra le favelas di Catania - Live Sicilia

Campo rom grande come una città |Reportage tra le favelas di Catania

Baracche, rifiuti, sporcia e degrado. I due campi rom di Catania sud tra le gatte da pelare dell'amministrazione Bianco. IL REPORTAGE  - LE RIPRESE AEREE

il reportage
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Campo Rom Zia Lisa

CATANIA – Dall’alto sembra proprio una città. Un enorme insediamento urbano, tra il cimitero di Catania e il torrente Acqua Santa che, arricchito senza dubbio di nuovi rifiuti, dopo pochi metri arriva a mare. È l’enorme campo nomadi di via Madonna del Divino amore, nel quartiere Zia Lisa, nato anni fa come un piccolo insediamento di rom e oggi diventato grande come un quartiere.

Non è l’unico a Catania, e non è l’unico nella zona sud della città dove di baraccopolipiù o meno improvvisate se ne trovano numerose. L’altro grande insediamento di nomadi in zona, si trova infatti non distante da quello di Zia Lisa, a San Giuseppe La

Campo rom di San Giuseppe La Rena

Rena, proprio all’imbocco dell’asse dei servizi. Fino a poco tempo fa, pochi metri più avanti, nella piazza nei pressi della motorizzazione non era difficile vedere tende da campeggio, camper e panni stesi tra un ramo e l’altro.

Una situazione, quella registrata a Catania, ormai tipica delle città di una certa dimensione, dove gli insediamenti di rom, sinti e camminanti sono realtà. Ma che va affrontata e anche urgentemente, non solo per una questione di sicurezza e di decoro, ma anche per questioni igienico sanitarie.

La passata amministrazione, guidata da Raffaele Stancanelli, aveva tentato di portare avanti il progetto per la realizzazione di un campo di transito, in particolare dopo che lo sgombero dell’ex Palazzo delle Poste aveva evidenziato tutta la drammaticità di un’emergenza continua e le difficoltà di trovare degne sistemazioni per queste persone. Fu utilizzato l’ex campo sportivo di Santa Maria Goretti in attesa della sistemazione definitiva che, però, rimase solo un annuncio.

Campo rom visto dall'alto

Oggi, l’amministrazione guidata da Enzo Bianco si trova di fronte lo stesso problema. Ma pare intenzionata ad affrontarlo, come conferma l’assessore ai Servizi sociali, Angelo Villari. “Ci sono due grossi insediamenti – spiega Villari. Per quanto riguarda quello enorme di Zia Lisa, è oggetto del servizio per integrazione di Rom, sinti e camminanti finanziato dal ministero per l’integrazione scolastica. Qui stiamo lavorando in primo luogo su questo aspetto e sulla pulizia – prosegue, ricordando la recente operazione di pulitura dell’area. È un primo intervento, perché non era accettabile che i bambini giocassero tra i cumuli di immondizia. Bisogna adesso capire come lavoreremo in avanti. Per questo motivo, proprio nei prossimi giorni avremo una conferenza dei sevizi per capire come affrontare il problema a 360 gradi. Stiamo lavorando con il presidio leggero, il sistema di volontariato che opera lì da anni e fa un lavoro fondamentale”.

Un sistema che, però, non basta né può sostituirsi alle istituzioni. “Per il futuro – aggiunge Villari – stiamo lavorando. Dobbiamo costruire ipotesi sostenibili, ad esempio trasferire queste persone in luoghi idonei. Lo stiamo facendo anche con gli altri assessor e c’è un grande interesse del sindaco e del capo di gabinetto in questo senso.

E il campo di transito? Che fine ha fatto? “Francamente, stiamo ancora discutendo e non di questo. Appena saremo pronti lo comunicheremo. Non vogliamo fare annunci che possono non diventare realtà. C’è comunque grande attenzione per questi cittadini che vivono in queste condizioni. Dobbiamo trovare soluzioni dignitose e fare in modo che anche i cittadini si stentano più sicuri. Interverremo anche al campo di San Giuseppe La Rena”.

 

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