CATANIA – Gli eroi passano anche da Catania, anche se in pochi ci fanno caso. Géza Kertész è uno di questi. Lo Schindler in rossoazzurro, per i più raffinati. La sua vicenda è una rimasta sepolta per tantissimo tempo. Oggi c’è invece chi vorrebbe l’intitolazione di una via cittadina a suo nome. Prima ancora, però, ci hanno pensato gli autori della monumentale Tutto il Catania minuto per minuto a tirare fuori dai bauli della storia un racconto che non può non appassionare chiunque. Quella stessa vicenda è stata approfondita da uno di loro. Roberto Quartarone ha infatti firmato per la Edizione Incontropiede di Venezia Due eroi in panchina. Si tratta di un saggio storico-giornalistico puntale, un racconto tanto umano quanto sportivo che fa venire il freddo alle ossa, e che verrà presentato il 5 maggio prossimo, alle 19.30, nel Centro Fieristico le Ciminiere.
Non uno, quindi, ma due. Sempre di eroi parliamo, come dice il titolo del libro. Quartarone ha rielaborato una vicenda che per forza di cose va letta in tandem. Il 6 febbraio del 1945 muoiono infatti assieme Kertész e Istavàn Tòth-Potya. Sono entrambi uomini di calcio. Il primo ha allenato non solo il Catania, ma anche Roma, Lazio e Atalanta; il secondo, Inter e Triestina. La guerra li porterà però su di un altro campo, la resistenza anti tedesca in Ungheria. Salveranno ebrei e moriranno per la patria. Ma con l’avvento del Comunismo, la loro passione per la terra magiara sarà motivo d’imbarazzo. L’esito è l’oblio. Dopo 70 anni è arrivato dunque il tempo della nemesi. “Ecco un libro prezioso, che rende giustizia, che riporta alla vita due allenatori che pagarono il loro coraggio durante gli anni dell’orrore e dell’odio”. E se a scriverlo nella prefazione è Darwin Pastorin, storica firma del Guerin Sportivo, c’è da fidarsi.