BAGHERIA – Il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, plaude alla decisione dell’Agenzia del demanio di concedere la villa confiscata al capomafia di Bagheria Gino Di Salvo nell’area del parco Valguarnera ai vigili del fuoco. Il boss Di Salvo, abitava in una residenza costruita nell’area attorno alla settecentesca Villa Valguarnera. Nel 2009 i giudici ne hanno ordinato la confisca definitiva. Non solo di Salvo fece costruire la sua abitazione all’interno del parco monumentale, ma in quella villa, nella prima metà degli anni Novanta, ospitò Provenzano e un altro grande ricercato, Giuseppe “Piddu” Madonia. I giudici del tribunale di Palermo hanno dunque ordinato la confisca dei beni, fra cui proprio la villetta di via Sofocle al numero 11, ed il bene è passato nelle mani dell’Agenzia dei beni confiscati.
Adesso è dunque patrimonio dello Stato, e, dopo che saranno necessarie delle varianti da approvare a cura della Soprintendenza e della Regione, quell’area potrà diventare presidio dei vigili del fuoco. “Nei giorni scorsi abbiamo incontrato i dirigenti dei vigili del fuoco – dice il sindaco – e siamo concordi, anzi abbiamo spinto affinché il bene venisse assegnato ai vigili del fuoco tanto che in via informale avevamo detto che se il bene fosse stato assegnato al Comune lo avremmo ceduto ai vigili gratuitamente perché Bagheria e naturalmente tutto il comprensorio ha bisogno di un presidio dei vigili del fuoco. Sono anni che si discute della presenza dei pompieri a Bagheria; una città di oltre 60mila abitanti deve poter contare su un’altra forza di pubblica sicurezza e non dover attendere sempre i tempi, talvolta che possono incidere sulla vita e la morte, di un mezzo di soccorso che arriva da fuori città”. L’area che dovrebbe diventare presidio dei vigili del fuoco è un lotto di 520 metri quadri con 252 metri di superficie coperta, su tre elevazione, una struttura dunque idonea ad ospitate un presidio dei pompieri. “Seguiamo la vicenda da tempo e stiamo concordando insieme ai vigili del fuoco le modalità più idonee per la creazione del presidio – aggiunge Cinque – oltre al distaccamento dei vigili, nella stessa struttura confiscata potrebbe nascere un centro unico di protezione civile, ambientale e di sicurezza urbana” conclude il sindaco. Ora, se tutto andrà in porto, i prossimi step riguarderanno le procedure di variante.