“Sul progetto di realizzare una tendopoli a Lampedusa, se come cristiani non possiamo venire meno al Vangelo, riteniamo tuttavia che la sua collocazione, nei terreni adiacenti alla ‘Casa della Fraternita” parrocchiale o altrove, sia solo una precaria risposta per offrire un tetto in attesa di un trasferimento dei profughi”. Ad affermarlo, in una nota, è monsignor Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento.
Tale soluzione, secondo l’arcivescovo, “deve essere prontamente superata da un efficace programma di accoglienza e dalla creazione di centri spalmati sul territorio italiano, in modo da non gravare solo sull’isola, che rischia di trasformarsi in una polveriera. In questo senso – sottolinea – i trasferimenti dal Centro sono inspiegabilmente lenti e vanno immediatamente potenziati, per decongestionarlo e per evitare sia il turbamento dell’ordine pubblico che il collasso dell’economia locale, fondata essenzialmente sul turismo”. “Chiedo con forza – conclude – la salvaguardia della dignità di ciascuno, cittadini e
migranti, il rispetto dei diritti per le popolazioni di Lampedusa e Linosa, che soffrono a causa della carenza cronica di sanità, trasporti e istruzione”.