Un’ondata di benefit sta per abbattersi sui dipendenti regionali e sulle loro famiglie. È stato approvato, infatti, dall’Assemblea regionale il decreto contenente il “bando del programma assistenziale per l’anno 2012 a favore del personale dell’amministrazione regionale in servizio o in quiescenza, dei relativi familiari a carico, nonché dei titolari di pensioni indirette o di riversibilità o di assegni vitalizi obbligatori o di assegni integrativi”. Molte le sorprese e le curiosità legate non solo ai compensi, ma soprattutto ai potenziali beneficiari di essi. Sono, infatti, considerati dal bando “familiari a carico”, oltre ai coniugi ed ai figli, anche discendenti dei figli, genitori e ascendenti prossimi, genitori adottivi, generi, nuore, suoceri, suocere, fratelli e sorelle, anche non naturali, che entro l’anno 2011 abbiano prodotto un reddito inferiore ai 2.840,24 euro e vivano sotto lo stesso tetto del dipendente.
I benefit sono i più disparati, dai comprensibili sussidi per gli orfani, per i quali sono stati stanziati in totale 5mila euro agli assegni di natalità e nuzialità. Per ogni matrimonio e per ogni figlio che nasce, infatti il dipendente ha diritto ad un bonus di 150 euro. Laute le borse di studio, che ammontano a 250 euro per parenti prossimi frequentanti la scuola media superiore ed 800 euro per quelli che frequentano un corso di laurea per un totale di 85mila euro. Mille euro, invece, il bonus in caso di lutto. Ma cosa accadrebbe se alcuni dipendenti della Regione, siano essi in attività o in pensione, si mettessero insieme e formassero un’associazione? Se dovessero superare un dato numero di iscritti potranno beneficiare di un finanziamento dall’importo massimo di 2.300 euro. E se si volesse mandare il proprio bambino in colonia in una località marittima o montana? Purché il viaggio non duri meno di 10 giorni la Regione elargirà finanziamenti fino a 300 euro per ogni bambino.
Non mancano, tuttavia i paradossi. Dopo tanta manica larga, infatti, la scure dell’austerità si abbatte su quei dipendenti intenzionati a gestire enti o cooperative di consumo. Il contributo per l’impianto o la gestione di “spacci di vendita” ammonta a 5 euro. I dipendenti, tuttavia, dovranno affrettarsi perché in questo caso il finanziamento è disponibile esclusivamente per il primo fortunato a richiederlo. 5 euro che scompaiono di fronte ai 349.276,97 euro stanziati in totale per i benefit degli impiegati regionali e dei loro familiari.