Voragine sulla darsena| inaugurata da Delrio - Live Sicilia

Voragine sulla darsena| inaugurata da Delrio

I carotaggi per verificare la consistenza del cemento li stanno eseguendo la direzione lavori dell'Autorità portuale e la Tecnis, impresa che si è aggiudicata l'appalto della nuova darsena commerciale. L'Autorità Portuale ha convocato una conferenza stampa alla Capitaneria di Porto.

CATANIA- Una grande voragine nella darsena portuale inaugurata dal ministro Graziano Delrio, un’inaugurazione senza collaudo definitivo con il risultato che oggi, attorno al grande buco (LEGGI), sfilano mezzi pesanti e containers.

IL SOPRALLUOGO- I carotaggi per verificare la consistenza del cemento li stanno eseguendo la direzione lavori dell’Autorità portuale e la Tecnis, impresa che si è aggiudicata l’appalto della nuova darsena commerciale. Darsena che, dopo l’inaugurazione, è monca, perché un’intero costone non consente l’attracco delle navi. Il problema che si è presentato qualche mese dopo l’inaugurazione, non è quello della consistenza del cemento, in corso di analisi, ma “solidissimo”, secondo la Tecnis, ma la ricerca di ciò che dovrebbe esserci sotto il cemento, per sostenerlo: la sabbia. In alcune aree che lambiscono il pontile di attracco, la sabbia, posizionata durante la realizzazione dell’appalto, è sparita. Il risultato è un grande buco, che ha lasciato spazio all’acqua.

L’acqua e il mistero del torrente. Da dove proviene l’acqua che ha invaso i vasconi? Secondo i tecnici della Tecnis dal mare: le eliche delle navi avrebbero creato un vortice che ha fatto sparire la sabbia che reggeva le piattaforme di cemento. Altro interrogativo, invece, lo pone il Comitato Porto del Sole, per bocca del vulcanico Marcello De Luise: “E il torrente Acquicella dov’è finito? E’ stato spostato? Oppure il fiume, anche se tombato, ha fatto sparire la sabbia svuotando la darsena?”.

LE ANALISI. Al momento le vasche non possono essere svuotate, il liquido deve essere analizzato ed è stato prelevato. Bisogna comprendere cosa contiene questo liquido, anche perché, come ha svelato Livesicilia, alcune parti della darsena sono state riempite con la sabbia contaminata da idrocarburi prelevata dai fondali portuali. Quindi bisogna compredere se si tratti di acqua dolce, che potrebbe provenire dal torrente, di acqua contaminata o di semplice acqua marina.

DUE SOLUZIONI. Se l’acqua proviene dal mare, è sufficiente otturare la falla e riempire le vasche di cemento di nuovo materiale. Diversamente si aprirebbero numerose ipotesi.

INTERVIENE L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS. “Quali materiali sono stati utilizzati per costruire la nuova darsena del porto di Catania, costata oltre 100 milioni di euro? Chi ha verificato il corretto espletamento dei lavori? Per quale motivo l’autorità portuale ha affidato alla stessa ditta che ha espletato i lavori, la Tecnis, anche gli interventi di verifica?”. Sono queste alcune delle domande che i senatori de L’Altra Europa con Tsipras, Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino, hanno messo nero su bianco in un’interrogazione rivolta al Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. L’atto ispettivo depositato appena un’ora fa a Palazzo Madama, si chiede se il Ministro Delrio sia a conoscenza dei fatti e cosa intenda fare il governo per verificare la regolarità dei lavori. “Se, come temiamo – aggiungono i due senatori – si determinerà in breve termine un quadro di quanto accaduto, ci auguriamo che chi ha incaricato la società Tecnis, non certo nuova alle cronache degli ultimi mesi, prenda atto delle possibili conseguenze e si assuma le sue responsabilità”.

La conferenza stampa

I vertici dell’Autorità Portuale hanno convocato una conferenza per fare il punto.

NUNZIO MARTELLO, DIRETTORE MARITTIMO DELLA SICILIA ORIENTALE. “Dico subito una cosa: abbiamo agito immediatamente nell’interesse della infrastruttura. Di una cosa vi prego: non facciamo dietrologie e lo dico da siciliano. Non c’è stato alcun crollo di banchina e la sabbia che era in quel punto si trova nella zona antistante la banchina stessa. E noi dobbiamo far sì che il Porto prosegua nel suo programma di sviluppo”.

PIETRO VIVIANO, DIRETTORE DEI LAVORI. “Il punto della situazione è il seguente: dal mese di luglio, ovvero da quando è stato inaugurato, lavoriamo alla darsena per comprendere lo stato dell’arte prima del collaudo tecnico-amministrativo. Ci siamo accorti che in una zona della “banchina di riva” vi era una lesione. D’intesa con l’impresa abbiamo rimosso una parte della pavimentazione che poggiava sulla sabbia: in questo tratto, ci siamo accorti però che parte del terreno non vi era più. Cos’è accaduto? Stiamo indagando assieme alla Capitaneria di Porto.  E’ probabile che possa essersi formato in uno dei giunti una sorta di sifonamento, una sorta di buco, nel terrapieno e per il quale occorrerà individuarne i motivi. Se da lì passano torrenti o fiumi? Assolutamente no”.

COSIMO INDACO (Commissario dell’Autorità portuale). “Se la ditta non avesse rotto la banchina, non se ne sarebbe accorto nessuno. Si tratta di una cosa assolutamente normale con la differenza che noi facendo i controlli siamo intervenuti immediatamente. Con i geo-radar abbiamo monitorato tutto il Porto”.

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