PALERMO – A quattro anni dall’inizio del suo mandato, Massimo Midiri, rettore dell’Università degli Studi di Palermo, traccia un bilancio del lavoro svolto e definisce con chiarezza le priorità da perseguire entro la fine del suo incarico nel 2027.
Midiri ha improntato la propria azione di governo “a una visione fondata sull’innovazione, sull’apertura al territorio e su un forte investimento nel capitale umano. Uno degli elementi caratterizzanti del suo rettorato è stato il rafforzamento della relazione tra l’Ateneo e il contesto economico e sociale di riferimento – ha spiegato lo stesso rettore all’Italpress -. In linea con un modello di università “centrata sulle persone”, sono state implementate politiche a supporto della qualità della didattica, del benessere degli studenti e del reclutamento di giovani ricercatori, con un’attenzione crescente all’inclusione, alla mobilità internazionale e all’attrattività delle nuove generazioni”.
In parallelo, l’Università ha investito in modo significativo nella digitalizzazione dei servizi, nel potenziamento delle strutture e nell’ampliamento dell’offerta formativa, anche attraverso la creazione di corsi internazionali in collaborazione con università e centri di ricerca esteri. “Una traiettoria di sviluppo che ha contribuito a una decisa crescita della reputazione dell’Ateneo su scala nazionale”, sottolinea il rettore.
“Il nostro ateneo oggi si colloca in un posizionamento nazionale e internazionale diverso rispetto al passato – afferma Midiri -. Siamo il quarto ateneo italiano, il primo del sud Italia. Questo ci porta una ulteriore responsabilità, considerato che gli atenei del sud sono in perdita di iscritti. Adesso da noi le famiglie e gli studenti ragionano sul fatto di proseguire il loro percorso formativo a Palermo, piuttosto che spostarsi in altre capitali italiane o europee. Siamo diventati una sorta di volano con un contatto diretto con il mondo dell’impresa, che è entrata a piano titolo nella funzionalità generale dell’ateneo in chiave di programmi (corsi di laurea ah strutturati in base alle esigenze delle grandi imprese). In tutto ciò abbiamo anche chiesto alle aziende di avere un ruolo attivo in termini di tirocini e quindi successivamente di assunzioni. L’obiettivo è quello di far restare gli studenti al sud perché c’è una dimensione che gli permette di stare nella propria città”.
L’Ateneo è riuscito a inserirsi in reti scientifiche europee, con una particolare attenzione alle tematiche ambientali e sanitarie, promuovendo un approccio sistemico integrato. “Siamo entrati in circuiti di ricerca europei con l’attenzione della Commissione Europea, sull’ambiente soprattutto volendo creare un approccio ‘one health‘ – ha sottolineato il rettore -. A tal proposito il nuovo corso di veterinaria partirà tra qualche giorno. Ed è prevista anche la costruzione di un ospedale veterinario nei pressi del Campus Universitario di viale delle Scienze, attualmente in fase di progettazione”.
Significativo anche il sostegno ricevuto a livello istituzionale, in particolare dal governo regionale, a conferma di una sinergia efficace tra università e amministrazioni pubbliche. “Ringrazio il presidente Schifani, e non finirò mai di farlo, per i 348 milioni per il nuovo policlinico, nei prossimi giorni inizieranno le prime operazioni per la cabina di regia e il bando di gara – ha spiegato Midiri -. In 6-7 anni dovremmo vederlo realizzato. L’attuale struttura verrà rifunzionalizzata per il malato cronico e per le patologie oncologiche, che sono al centro delle nostre attenzioni”.
Un ambito particolarmente delicato, oggetto di riflessione e progettualità, è quello delle cure palliative. Si tratta di una dimensione assistenziale dove è necessario offrire un servizio altamente qualificato con professionalità – acquisite e specifiche – del settore capaci di intervenire con competenza esperienza e umanità. “Si tratta della parte finale del percorso di vita dei pazienti. E’ chiaro che serve una formazione adeguata per svolgere un lavoro così complesso sia dal punto di vista scientifico che umano”, ha detto il rettore.
In quest’ottica, si inserisce anche la decisione di rivedere l’accesso al corso di laurea in Medicina, con l’introduzione di nuove linee formative. “Questo ci permetterà di aprire un nuovo slot culturale dove inserire anche il tema delle cure palliative. Oggi si deve entrare nell’ottica di far parte di una nuova sensibilità medica, serve che siano dati ai giovani studenti di medicina degli elementi fondamentali per una figura professionale multidisciplinare”, ha concluso Midiri.

