Kamala Harris accetta la candidatura: "Non torneremo indietro"

Usa, Kamala Harris accetta la candidatura: “Non torneremo indietro”

Il discorso: attacchi a Trump e difesa della middle class
DEMOCRAT
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CHICAGO – Con un discorso di 45 minuti, KamalaHarris accetta la nomina alla presidenza “per conto di tutti coloro la cui storia può essere scritta solo nella più grande nazione sulla terra”. Accolta da una interminabile ovazione al suo ingresso – ha richiamato scherzando il pubblico, ‘mettiamoci al lavoro’ -, Harris è soddisfatta.

“Non torneremo indietro”, assicura e la convenzione ripete con lei quello che e ormai diventato lo slogan della campagna. “Questa non è solo l’elezione più importante della nostra vita ma di una generazione”, aggiunge, augurando buon decimo anniversario di matrimonio al marito Doug.

“Ti amo”, è il messaggio che gli manda. Il suo secondo pensiero va subito a Joe Biden: “il tuo record da presidente è straordinario io e Doug ti saremo grati per sempre”.

Con l’elezione, ha poi spiegato, “abbiamo l’occasione preziosa per superare il cinismo, il rancore e le divisive battaglie del passato. Abbiamo la possibilità di tracciare una nuova strada da seguire. Non come membri di un partito o di una fazione ma come americano”.

È proprio agli americani che il vicepresidente si rivolge direttamente. A loro assicura che sarà il presidente “di tutti” e racconta la sua storia, le difficoltà della sua famiglia, la separazione dei genitori. “Mia madre mi manca ogni giorno ma ora più che mai”, confessa Harris ricordando che è stata sua madre a crescere lei e la sorella Maya quando i suoi genitori si sono separati.

Mia madre era una dura: ci ha insegnato a non lamentarci delle ingiustizie ma a fare qualcosa per cambiarle”, dice la vicepresidente, prima di attaccare Donald Trump.

È una persona non seria ma le conseguenze di riaverlo alla Casa Bianca sono estremamente serie. Considerate il potere che avrà, soprattutto dopo che la Corte Suprema gli ha concesso l’immunità'”, spiega assicurando che non si alleerà mai con i dittatori come l’ex presidente e che resterà a fianco dell’Ucraina, nella Nato e con l’Europa.

Harris si sofferma anche sullo spinoso tema di Gaza che spacca i democratici. Promette che chiuderà’l’accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi: “io e il presidente lavoriamo senza sosta per mettere fine alla guerra in modo che Israele sia sicuro, le sofferenze a Gaza finiscano e i palestinesi possono realizzare l’aspirazione alla loro autodeterminazione”.

La vicepresidente affronta anche il nodo dell’immigrazione, il suo tallone di Achille che la espone a forti critiche da parte dei repubblicani. Harris si è impegnata a intervenire e riformare il sistema dell’immigrazione, anche offrendo un cordone di cittadinanza a chi lo merita, e risolvere l’emergenza al confine.

Sull’economia la vicepresidente si impegna ad aiutare la classe media, da cui lei stessa proviene, e le famiglie. Una volta terminato il discorso più importante della sua carriera politica, Harris è raggiunta sul palco dal marito, il candidato alla vicepresidenza Tim Walz e la moglie Gwen, tutti accolti da una pioggia di 100.000 palloncini mentre suonano le note di Fredeom di Beyoncé.


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