Il conto alla rovescia è partito. A maggio si voterà per le Europee e nei partiti da un pezzo sono in corso le grandi manovre in vista dell’appuntamento. I movimenti a momento sono per lo più sotto traccia e se si chiede in giro tutti rispondono che è ancora troppo presto. Ma i rumours circolano comunque.
Il Pd ha due uscenti siciliane, Michela Giuffrida e Caterina Chinnici. Il terzo eurodeputato eletto nella circoscrizione Isole è il sardo Renato Soru. Per capire come sarà composta la lista dei dem bisogna prima aspettare l’esito del congresso nazionale. Dove, in caso di vittoria di Nicola Zingaretti, potrebbe maturare una clamorosa scissione, con Matteo Renzi pronto, secondo molti retroscenisti, a mettersi in proprio. Di certo, Michela Giuffrida dovrebbe puntare alla ricandidatura mentre in pochi scommettono su una seconda corsa della Chinnici. Mille voci circolano sui possibili aspiranti, da Enzo Bianco a Valeria Sudano, ma tutte sono state fin qui smentite dagli interessati.
Nel Movimento 5 Stelle con ogni probabilità si ricandiderà l’uscente Ignazio Corrao, anche se per lui potrebbero esserci altri sbocchi, pure nel governo nazionale. Gli altri? Ci saranno come sempre le primarie on line. Un nome di possibile candidato è quello di Federico Piccitto, da Ragusa. L’altra europarlamentare eletta nella circoscrizione Isole, la sarda Giulia Moi, ha rotto da un pezzo con il Movimento.
Per la Lega gli aspiranti non mancano. Saranno quasi certamente della partita Igor Gelarda e Fabio Cantarella, i due più stretti collaboratori di Stefano Candiani, longa manus di Salvini in Sicilia. E ci sarà quasi certamente lo stesso Matteo Salvini. Nella lista delle Isole ci saranno anche gli esponenti del Partito sardo d’azione, con cui la Lega ha stretto un’intesa. Restano per lo più posti per sole donne. Un nome molto probabile è quello di Rita Monella, new entry del Carroccio ad Agrigento.
In Forza Italia la lista d’attesa pare affollata. La componente di An, che è forte soprattutto a Catania e che è una specie di partito nel partito ha già deciso da un pezzo di puntare su Basilio Catanoso. Potrebbe esserci come capolista Silvio Berlusconi. Resterebbero tre sole caselle per candidati maschi, visto che alle Europee le liste devono rispettare l’alternanza di genere. A Palermo in pole position c’è Giulio Tantillo, spinto dal capogruppo all’Ars Giuseppe Milazzo, l’uomo più vicino a Gianfranco Miccichè. Ci sono poi gli uscenti. Uno è Innocenzo Leontini, subentrato a fine legislatura a Salvo Pogliese. L’altro è Giovanni La Via, eletto nelle liste del Nuovo centrodestra ma poi rientrato in Forza Italia. L’eurodeputato catanese, tra i più attivi in questa legislatura a Strasburgo, ha buone chance di essere in lista. Ci proverà anche Leontini. E poi c’è anche Salvatore Cicu, sardo con radici siciliane, altro uscente. In questa lista poi dovrebbe trovare posto anche almeno un esponente del’Udc di Lorenzo Cesa (forse lui stesso o forse una donna). Si era parlato anche di Saverio Romano, che però ha detto di guardare alle prossime amministrative di Palermo.
Poi c’è Diventerà Bellissima. Il movimento di Nello Musumeci si riunirà in congresso dal 24 febbraio e lì assumerà la decisione sul da farsi. È noto che i musumeciani hanno avuto interlocuzioni con la Lega e soprattutto con Fratelli d’Italia, che cerca partner per superare il 4 per cento. E che dovrebbe schierare Giorgia Meloni a capo di una lista in cui potrebbero andare Carolina Varchi e Sandro Pappalardo. Ma l’ipotesi di un accordo con un partito nazionale si è andata facendo sempre più complicata col passare del tempo. E non è da escludere che alla fine il movimento, che preferirebbe una formula sicilianista poco adatta però al tipo di competizione, opti per restare alla finestra in questa tornata.
E’ quasi certo c’è che i partiti dovranno confrontarsi con norme più stringenti per selezionare i propri candidati. Ci sarà probabilmente anche un ‘bollino nero’ anche per i condannati per reati societari e contro la pubblica amministrazione. Diventa più severo il codice di autoregolamentazione per i candidati alle prossime elezioni, con ulteriori restrizioni che stanno per essere varate dalla Commissione parlamentare Antimafia, a distanza di quasi cinque anni dalla sua prima introduzione nel 2014. le norme sui nuovi ‘impresentabili’ varranno anche per le regionali. Tra le ulteriori restrizioni previste dalla bozza del documento, che definisce i criteri di candidabilità nelle liste in base alla situazione giuridica dei soggetti, ci sono le condanne per reati contro la pubblica amministrazione e reati societari, passate in giudicato.
Il nuovo codice di autoregolamentazione delle candidature viene discusso dalla Commissione parlamentare Antimafia nell’ufficio di Presidenza. Secondo la bozza, il novero di reati ostativi alla candidabilità “sarà esteso anche a fattispecie che nelle più recenti innovazioni legislative sono stati ritenuti particolarmente allarmanti o che costituiscono illeciti-spia di più complesse attività illecite: tra questi i reati di “caporalato”, la tratta delle persone, l’autoriciclaggio, i reati di bancarotta fraudolenta, ma anche i reati di false comunicazioni sociali e quelli di corruzione tra privati.