Usura, 3 anni al direttore di banca |Confermata condanna in appello - Live Sicilia

Usura, 3 anni al direttore di banca |Confermata condanna in appello

Il 54enne Giuseppe Miduri venne arrestato in flagranza di reato nel 2010 dai militari della Guardia di Finanza di Riposto.

la sentenza
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CATANIA. Confermata in appello la condanna a tre anni per il direttore della filiale Banca Nuova di Catania, Giuseppe Miduri, originario di Messina, arrestato per usura nel marzo del 2010 dai finanzieri della Compagnia di Riposto. Il 54enne, successivamente licenziato dall’istituto di credito, è accusato di aver concesso un prestito di 60mila euro ad un cliente della banca, applicando poi tassi di interesse annui pari al 120%.

La terza sezione penale della Corte d’Appello di Catania, presieduta da Giuliana Fichera, ha ribadito la sentenza pronunciata nel luglio del 2012 dal Tribunale di Catania, condannando il 54enne anche al pagamento delle spese processuali sostenute dall’associazione pedemontana antiracket ed antiusura “Rocco Chinnici”, costituitasi parte civile nel processo.

L’INCHIESTA. E’ dall’indagine antiusura, condotta dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Riposto e coordinata dal sostituto procuratore di Catania Assunta Musella, sfociata nell’ottobre del 2009 in due arresti, che prende il via un secondo filone investigativo. E’ un imprenditore acese, operante nel settore delle fonti di energia alternativa, a presentarsi nella Caserma dei finanzieri, dopo aver appreso dell’arresto di Mario Di Bella, e a raccontare di essere vittima di usura anche da parte di un direttore di banca, Giuseppe Miduri. Quest’ultimo, a fronte di diversi prestiti, per una somma complessiva di 60mila euro, avrebbe preteso una serie di rate mensili da 5000 euro fino alla completa restituzione della sorte capitale. Il tasso di interessi applicato è pari al 120% l’anno.

A quel punto prende il via un’attività d’indagine che consente di trovare, in breve tempo, numerosi riscontri a quanto raccontato dall’imprenditore. Nel marzo del 2010 scatta l’operazione “Esagono”, dal nome del bar di Aci Castello davanti al quale viene organizzato l’incontro tra il direttore di banca e l’imprenditore acese. All’appuntamento si presentano anche i finanzieri di Riposto che, subito dopo l’avvenuta consegna del denaro, arrestano in flagranza di reato Giuseppe Miduri. Ma il racconto dello stesso imprenditore consente di avviare anche una terza indagine, ancora una volta nei confronti di Mario Di Bella. L’uomo, condannato in primo grado a 10 anni ed 1 mese di reclusione per usura ed estorsione, è accusato di aver preteso dalla vittima, in concorso con Luciano Messina, anch’egli condannato in primo grado, tassi annui pari al 300% a fronte di un prestito iniziale di 10mila euro.

 


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