CATANIA – Una mozione per chiedere al sindaco Bianco di intercedere nei confronti del governo nazionale, in relazione all’obbligo di vaccinazione stabilito dalla legge a partire dal prossimo anno scolastico. “Chi non vaccina i figli rischierà la potestà genitoriale e multe fino a 7.500 euro – afferma Tempio. Qui non si sta parlando solamente di vaccini si o vaccini no – continua il consigliere – il problema è molto più a monte, quello che il disegno di legge viene a ledere è la libertà di scelta e di pensiero, ossia, ostacolare l’esercizio cosciente della libera scelta dei cittadini, nell’interesse della salute collettiva. Il processo di immunizzazione è sicuramente importante – prosegue Tempio – ma va perseguito non con la coercizione, ma con la convinzione che si ottiene attraverso una seria e capillare azione di informazione e prevenzione dei soggetti a rischio, anche attraverso un’adeguata preparazione del personale sanitario nel supportare i genitori”. Secondo l’esponente politico, occorrerebbe maggiore informazione sui vantaggi, sui rischi e sui possibili effetti collaterali, soprattutto alla luce della recente sentenza della Corte europea.
“In Italia nessuna ASL ti spiega a quali rischi vai incontro facendo vaccinare tuo figlio – continua: in genere, si comunica che i vaccini sono sicuri e innocui, mentre basterebbe leggere attentamente il bugiardino che accompagna i vaccini per rendersi contro che le stesse case farmaceutiche si sollevano da ogni responsabilità dichiarando che può causare ogni tipo di allergie e di reazioni avverse. Sarebbe auspicabile ad esempio – aggiunge Tempio – per la sicurezza dei nostri figli, che i vaccini vengano inoculati singolarmente e che sia rimesso in commercio il tetravalente anziché esperirli in forma combinata: ossia somministrati al bambino, con un’unica iniezione, più antigeni contemporaneamente, contro diverse malattie”.
Tempio, poi, porta a esempio quanto sembra accadere in quindici Paesi europei “nei quali l’obbligatorietà non esiste – afferma Tempio – Austria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda, Islanda, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito hanno un approccio diverso basato sulla prevenzione ed informazione. I dati dimostrano che in questi Paesi la copertura vaccinale è simile a quella presente nei Paesi in cui vige l’obbligatorietà. Non c’è nessuna epidemia e nessuna minaccia alla salute pubblica ma solo una lieve flessione delle coperture vaccinali. Altri 14 paesi europei hanno almeno una vaccinazione obbligatoria – tuona. Secondo i dati forniti dalla Commissione europea i più “coperti” sarebbero i paesi dell’Est. Bulgaria, Slovacchia e Lettonia prescrivono vaccini contro tbc, pertosse, difterite, polio, morbillo-parotite-rosolia, tetano, epatite B, meningite e pneumococco.
Stessa cosa in Ungheria, Polonia e Romania, con l’eccezione delle pneumococco. Repubblica Ceca e Slovenia depennano anche l’anti-tbc. Grecia e Italia si tutelano contro difterite, tetano, epatite B e poliomelite, come Francia e Malta, che però non prescrivono il vaccino contro l’epatite B. Infine c’è il Belgio, dove l’unico vaccino obbligatorio è quello contro la poliomelite. Pertanto – conclude Tempio – se da un lato l’obbligatorietà delle vaccinazioni è considerata una strategia per migliorare l’adesione ai programmi di immunizzazione, dall’altro appare chiaro che molti dei programmi europei risultino efficaci anche se non prevedono alcun obbligo”.