Catania, l’omicidio di Valentina: il figlio di 15 anni a processo - Live Sicilia

Catania, l’omicidio di Valentina: il figlio di 15 anni a processo

La Procura minorile ha disposto il giudizio per omicidio volontario, ma la difesa ha chiesto il rito abbreviato: si inizia il 23 gennaio.
GUP MINORILE
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CATANIA. Si aprirà il 23 gennaio, dinanzi al Gup del Tribunale minorile di Catania, il processo per l’omicidio di Valentina Giunta, la trentaduenne accoltellata a morte nella sua abitazione lo scorso luglio. Alla sbarra, con l’accusa di omicidio volontario, sarà il figlio della donna, all’epoca quattordicenne, che fu arrestato qualche giorno dopo il delitto dalla squadra mobile catanese e che ha confessato.

La Procura minorile ha disposto il giudizio immediato, ma poi la difesa del ragazzo ha chiesto l’abbreviato. In aula, dinanzi al Gup Rosalia Castrogiovanni, si costituirà in veste di parte lesa (nei processi minorili non è prevista la costituzione di parte civile) la famiglia della donna, che è assistita dall’avvocato Salvatore Cannata.

Secondo quanto sostenuto dagli inquirenti all’epoca dell’arresto, i rapporti tra madre e figlio erano tesi da tempo e il delitto sarebbe maturato al culmine di una lite. Il ragazzo sarebbe stato legatissimo al padre, che era in carcere – e sotto inchiesta perché ritenuto coinvolto in una organizzazione specializzata in furti d’auto – e temeva che la madre lo volesse allontanare da lui e dal nonno paterno, anche lui rimasto coinvolto nell’inchiesta della Procura di Catania. Questo sarebbe uno dei motivi delle liti.

I contrasti tra i due sarebbero stati frequenti. Secondo quanto è emerso dopo il delitto, la donna, per il medico legale, sarebbe stata colpita “con un’arma da punta e taglio al collo, al fianco e alla spalla sinistra che le cagionava la lesione di grossi vasi sanguigni con shock emorragico, che ne determinava la morte”. Il corpo di Valentina Giunta è stato trovato dalla polizia nella zona del Castello Ursino, a San Cristoforo. I poliziotti della sezione volanti erano intervenuti su segnalazione della sorella della vittima, che temeva fosse in pericolo. Sul posto in breve anche il 118, ma per la donna, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.


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