Il processo per la morte di Valentina, è l'ora del verdetto

Valentina morì dopo aver perso i suoi gemellini: l’ora del verdetto

Quattro medici condannati in primo grado

CATANIA – I giudici hanno fissato la data. L’11 novembre sono in programma le discussioni: la requisitoria del procuratore generale d’appello, le parti civili, le difese. Poi uscirà la sentenza al processo d’appello sulla morte di Valentina Milluzzo, la 32enne che perse la vita il 16 ottobre 2016 al Cannizzaro di Catania.

Valentina morì dopo aver perso, alla diciannovesima settimana di gravidanza, i due gemellini che portava in grembo. Alla scorsa udienza i giudici hanno dichiarato chiusa l’istruttoria, dopo averla riaperta per chiedere una perizia.

La sentenza impugnata

La sentenza di primo grado, si ricorda, ha assolto tre medici, tra cui il primario; e condannato a sei mesi altri quattro medici, Silvana Campione, Giuseppe Maria Alberto Calvo, Alessandra Coffaro e Vincenzo Filippello. Ma il verdetto è stato impugnato dai difensori dei quattro, che hanno sempre negato qualunque responsabilità.

Gli imputati, che erano “in servizio nel reparto e in sala parto”, si sarebbero avvicendati nei turni di guardia tra il 15 e il 16 ottobre di otto anni fa. I giudici hanno detto di no all’ammissione di un nuovo testimone e all’acquisizione di nuovi documenti.

La tesi dell’accusa

Secondo l’accusa, “in concorso e cooperazione” colposa “tra loro”, avrebbero provocato la morte di Valentina, che era stata ricoverata per minaccia di aborto in gravidanza gemellare bicoriale. 

La colpa sarebbe consistita, tecnicamente, “nella mancata attuazione di una terapia antibiotica adeguata”, “mancato tempestivo riconoscimento della sepsi in atto”, “mancata raccolta di campioni per esami microbiologici”, “mancata tempestiva rimozione della fonte dell’infezione: i feti e le placente” e la “mancata somministrazione di emazie durante l’intervento”.

Aveva 32 anni

Questo, secondo l’accusa, avrebbe “determinato il trasmodare della sepsi in shock settico irreversibile con conseguente insufficienza multiorgano e coagulazione intravascolare disseminata”. La morte di Valentina, che aveva solo 32 anni, sarebbe dovuta a questo.

La sorella della vittima è parte civile, assistita dall’avvocato Salvatore Catania Milluzzo.


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