Onorevole Carolina Varchi, lei è l’unica siciliana presente nell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia che si è riunito ieri a Roma. Qual è il bilancio di governo per la Sicilia e per il Sud?
“Buona parte di questo bilancio è stato compiuto da organismi indipendenti e terzi: per la prima volta dal 2015 il Pil del Mezzogiorno ha superato la media nazionale. Ne abbiamo parlato in esecutivo nazionale con il presidente Giorgia Meloni, analizzando i numeri. Dati altrettanto positivi, per certi versi storici, sono quelli che riguardano l’occupazione, compresa quella femminile. Occupazione che verrà ancor di più favorita dagli incentivi attivi da pochi giorni per le assunzioni di donne, giovani e lavoratori delle regioni del Mezzogiorno che rientrano nella Zes Unica, altra idea, quest’ultima, che farà crescere gli investimenti al Sud e quindi anche in Sicilia. Mi lasci dire che da donna e responsabile delle Politiche per il Mezzogiorno di Fratelli d’Italia è una soddisfazione e un orgoglio”.
La Sicilia è, però, ancora protagonista di un’estate molto difficile. La siccità è un dramma raccontato da cronache e foto inequivocabili.
“In questo caso temo che i ritardi storici, sommati ai cambiamenti climatici, abbiano causato questa emergenza. Sia il governo nazionale che quello regionale sono perfettamente consapevoli della gravità della situazione. Non è un caso che, ad esempio, il ministro Lollobrigida abbia subito trovato una prima ‘rata’ di risorse da inviare alla Sicilia, per circa 15 milioni. Mentre il Pnrr, sul quale il ministro Fitto ha compiuto un lavoro straordinario, sta portando le risorse e i progetti per intervenire sulle infrastrutture. Auspico che al termine di questi interventi la Sicilia sia molto più attrezzata per fronteggiare questo problema che affonda a diversi anni addietro e che, temo, non sia da considerarsi isolato all’anno in corso”.
Avrà seguito le ultime prese di posizione sull’autonomia differenziata: l’assessore regionale forzista Edy Tamajo paventa il rischio di un paese spaccato a metà.
“Come ho già detto, dissento da questa visione delle cose, peraltro sostenuta dagli stessi argomenti utilizzati dalla sinistra. D’altra parte, il centrodestra compattamente, approvando emendamenti di Fratelli d’Italia, ha ribadito che l’Autonomia dovrà partire dal riconoscimento dei Lep (livelli essenziali delle prestazioni, ndr). Questi andranno garantiti allo stesso modo in tutto il territorio nazionale. Poi, le Regioni saranno chiamate a impegnarsi al massimo per migliorare le condizioni dei cittadini, senza piagnistei, né rivendicazioni vuote che spesso hanno nascosto le inefficienze”.
Nessun rischio?
“L’unico modo per unire l’Italia è quello di colmare il gap occupazionale, infrastrutturale e di investimenti tra il Sud e il Nord. E gli interventi del governo Meloni stanno riuscendo proprio in questa sfida storica. Io vedo finalmente la grande opportunità per responsabilizzare le classi dirigenti delle regioni, ponendo fine alla farsa di certi governatori che osteggiano l’autonomia differenziata solo perché temono che i cittadini scoprano i loro sperperi di denaro pubblico”.
Un’altra emergenza siciliana è la sanità. Qual è la vostra ricetta?
“Come sa bene, proprio la sanità è uno di quei settori in cui l’Autonomia differenziata esiste già. La competenza infatti è delle regioni. Noi lavoriamo per una sanità pubblica che si integri in modo virtuoso col privato, nell’interesse esclusivo dei cittadini. Ci siamo impegnati per potenziare il personale negli ospedali e sempre tramite il Pnrr anche per creare nuove strutture e rendere più efficienti quelle esistenti. Il ministro Schillaci, poi, ha portato avanti provvedimenti importanti come quelli riguardanti il fascicolo sanitario digitale, l’aumento del tetto di spesa per le assunzioni e quello riguardante la riduzione delle liste d’attesa”.
Ancora sanità. Le ultime nomine dei direttori hanno creato più di una fibrillazione nel centrodestra che sostiene il presidente Schifani. Lui stesso ha parlato di ‘sistema incancrenito’. Lei intravvede qualche crepa?
“Nessuna crepa. Mi sembra si tratti di fibrillazioni fisiologiche. Il presidente Schifani ha assicurato che vigilerà sul buon andamento della sanità siciliana e sul lavoro dei manager, in particolare su questioni importanti come la riduzione delle liste d’attesa. E io mi fido del presidente Schifani, che ha mostrato finora grande equilibrio e saggezza nella guida del governo regionale. Siamo d’accordo sul fatto che i manager inefficienti saranno eventualmente sostituiti: il diritto dei cittadini a una sanità pubblica che funzioni passa anche dal rigore nella valutazione degli obiettivi raggiunti”.
La maggioranza, a livello nazionale, è solida o c’è qualche spiffero?
“Quello italiano è il governo che può contare sulla maggioranza più solida tra tutti i Paesi europei. Una maggioranza che, tra l’altro, continua a crescere nei consensi e nei sondaggi. Unico caso nella storia d’Italia di un governo uscito rafforzato nel consenso popolare in occasione delle Europee dopo i primi due anni di lavoro. A conferma che il buon lavoro che stiamo compiendo sta facendo bene a tutte le forze che lo sostengono”.
Come valuta le condizioni di Palermo? I cittadini denunciano uno stato d’emergenza: dalla sporcizia alla mancanza di sicurezza. Noi abbiamo lanciato una campagna. Che ne pensa?
“Penso che a Palermo si possa sempre fare meglio, ma anche che si siano fatti dei miracoli. Abbiamo ereditato un Comune sull’orlo del fallimento, con conti disastrosi e una macchina amministrativa totalmente sgangherata. E se i bilanci sono in affanno, lo sono anche i servizi”.
La sua esperienza come è stata?
“Io da assessore al Bilancio, finché sono stata in carica, ho lavorato giorno e notte, riuscendo a ottenere risultati straordinari che hanno rimesso il Comune sui binari corretti. Grazie al governo guidato da Giorgia Meloni abbiamo risolto l’emergenza cimiteri con i poteri commissariali, abbiamo allineato tutti i bilanci mancanti, abbiamo evitato che l’aumento dell’IRPEF si trasformasse in quella stangata che la giunta Orlando aveva previsto, abbiamo ricominciato a fare manutenzione alle strade”.
E la sicurezza, altro tema spinosissimo?
“Con un mio emendamento, se definitivamente approvato anche in aula, già passato in commissione, saranno assunti cento nuovi agenti di polizia municipale. Intanto, si è conclusa la stabilizzazione dei nuovi funzionari dedicati alla riscossione, assunti in deroga. Senza contare le politiche per il personale con progressioni con raggiungimento di full time che al Comune non si vedevano da decenni. Adesso ci sono le condizioni per fare un po’ di programmazione, sin qui l’amministrazione ha dovuto fronteggiare tante emergenze. I cittadini presto vedranno le differenze col passato”.