Variazioni: è scontro | Tutti contro Ardizzone - Live Sicilia

Variazioni: è scontro | Tutti contro Ardizzone

Antonello Cracolici

Clima tesissimo all'Ars.

PALERMO- L’affondo di Antonello Cracolici al presidente dell’Assemblea regionale, Giovanni Ardizzone, è duro e diretto. Una presidenza, quella del deputato Udc, colpevole di “avere inaugurato un nuovo percorso – lamenta il parlamentare Pd, presidente della commissione Affari istituzionali e componente della commissione Bilancio – fatto di nuove regole decise in autonomia e senza confronto”.

E così la vicenda delle variazioni di Bilancio, dalle quali Ardizzone ha stralciato nove norme tra articoli per intero e diversi commi, si inserisce in un vero e proprio scontro istituzionale, che ha confini più grandi di quanto non possa sembrare e che, in realtà, sembra anche avere altre origini. Come la decisione di battezzare una nuova procedura, e cioè quella mandare agli Uffici i testi delle leggi tra la fase della votazione dell’articolato e quella del voto finale in aula, per verificare se sia opportuno o meno fare “correzioni di forma”. Un passaggio inusuale, inaugurato con l’approvazione del disegno di legge sul Born in Sicily, e coinciso con l’insediamento ai vertici della burocrazia del Palazzo del nuovo segretario generale Sebastiano Di Bella, ex capo di Gabinetto di Ardizzone.

Una prassi condannata da Cracolici senza giri di parole: “Se qualche azzeccagarbugli – dice il deputato Pd – pensa di poter decidere sulle norme di fatto è fuori strada”. Un braccio di ferro con la presidenza dell’Ars che si concluderà soltanto con una pacificazione sulla questione delle variazioni di Bilancio. Ma al momento nessuna delle due parti – seconda commissione e presidente – sembra avere intenzione di abbandonare le proprie posizioni: Ardizzone ha parlato nei giorni scorsi di “irresponsabilità dei deputati” e ha chiarito di mantenere “la schiena dritta”. Oggi, Cracolici e Nino Dina, presidente della commissione Bilancio, rilanciano: “O il presidente accetterà un confronto sul tema o chiederemo in aula che il testo delle variazioni torni in commissione, dove saranno reinserite le norme stralciate”.

Ma si potrebbe anche trovare una via di mezzo. Per esempio quella di votare contestualmente due leggi differenti: quella sulle variazioni, senza gli articoli rimandati in commissione dalla presidenza, e una che invece comprenda proprio quelle norme che Ardizzone ha stralciato in virtù di un “forte rischio di impugnativa del commissario dello Stato”. Solo una “foglia di fico”, per Cracolici. “Così negoziamo le leggi con il commissario, che dovrebbe essere una figura a tutela dell’autonomia e non qualcuno al quale il parlamento deve essere subordinato”. Tra l’altro – fanno notare il presidente Dina e Cracolici stesso – la decisione di stralciare le norme e rimandarle in commissione è “un controsenso”, visto che quegli sessi articoli erano arrivati così “proprio dalle commissioni di merito”, e che la prova del fatto che le variazioni non siano una legge esclusivamente ‘tecnica’ è contenuta già nel titolo stesso della legge trasmessa alla Seconda commissione: “Disposizioni finanziarie urgenti e variazioni al Bilancio della Regione per l’anno finanziario 2013. Riordino dell’istituto Zooprofilattico della Sicilia”.

Così il presidente Dina difende il lavoro fatto: “La commissione – ripete – ha lavorato attenendosi alle regole. Adesso ci attendiamo un confronto con Ardizzone, che finora ha deciso di risponderci solo sui giornali”. Una richiesta di confronto che, però, sembra non essere stata accolta dalla presidenza, che ha convocato per oggi alle 18 una conferenza dei Capigruppo (solitamente allargata ai presidenti di commissione) che si occuperà della vicenda, senza però convocare proprio il presidente della commissione Bilancio.

E intanto le polemiche rischiano di bloccare ancora una volta l’attività legislativa dell’Assemblea, che dovrebbe occuparsi di leggi come quella sui precari, sulle Città metropolitane e – soprattutto – sul bilancio 2014. “Tutte splendide idee – dice Cracolici – , peccato che nessuna di queste leggi sia stata ancora trasmessa in nessuna delle commissioni”.


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