PALERMO – Il precedente c’è ed è anche recente. Risale al 2008 quando si votò il 13 e 14 aprile sia per l’Ars sia per il Parlamento nazionale. L’election day potrebbe riproporsi quest’anno. A Roma le voci su un possibile voto anticipato in autunno si fanno sempre più insistenti. E se davvero i tre partiti maggiori troveranno un’intesa su un sistema elettorale, il più quotato sarebbe una variante italiana di quello tedesco, è possibile che davvero per Camera e Senato si voti tra settembre e ottobre. Le due date più gettonate a oggi sono il 24 settembre e il 22 ottobre. E in questo secondo caso, la data sarebbe davvero vicinissima, solo due settimane di distanza, a quella individuata per le Regionali siciliane, il 5 novembre.
A quel punto è più che probabile che si possa optare per un election day, accorpando le due elezioni. Un’ipotesi che non sarebbe invece percorribile se il voto anticipato per le Politiche si svolgesse il 22 settembre. Infatti, in Sicilia la finestra per il voto va dal 30 settembre al 5 novembre. In ogni caso, la decisione spetterebbe a Rosario Crocetta e alla giunta di governo. Che non ha mai discusso dell’argomento, dice l’assessore regionale Luisa Lantieri. Pare che Roberto Maroni sia tentato dall’idea di elezioni regionali anticipate in Lombardia da far coincidere con quelle Politiche.
Crocetta risponde così: “Noi dobbiamo votare o l’ultima di ottobre o la prima domenica di novembre. Se Roma decidesse di fare le Politiche per una di quelle due date, allora potrebbe esserci un election day”.
Il tema può apparire prematuro ma nei palazzi della politica già ci si pensa. “Election day? È una bella domanda che ci facciamo anche noi. Ma certo, finché non c’è certezza delle elezioni anticipate…”, commenta Gianfranco Miccichè, leader di Forza Italia in Sicilia. “Non ne ho parlato con nessuno, però avrebbe un senso”, conferma Fausto Raciti, segretario del Pd siciliano.
E non solo avrebbe un senso, ma cadrebbe a fagiolo per il Pd siciliano, che potrebbe sperare di agganciarsi a Matteo Renzi per contrastare l’annunciata carica grillina. E anche per il Pd nazionale non sarebbe male evitare il rischio di andare al voto politico dopo una vittoria siciliana dei 5 Stelle.
Insomma, i destini di Roma e Palermo appaiono incrociati. E gli scenari potrebbero cambiare radicalmente se alla fine il voto delle Regionali non precederà quello delle Politiche come era in programma.