Non ci sono "esperti" | La Regione li cerca fuori - Live Sicilia

Non ci sono “esperti” | La Regione li cerca fuori

Il progetto "Streets", finanziato dall'Unione europea prevede il contributo di cinque ingegneri e architetti specializzati in trasporti. Il governo li cerca tra i dipendenti regionali. Ma non ne trova. Così ecco l'avviso pubblico alla ricerca degli esperti.

PALERMO – Ventimila non bastano. Non bastano mai. Tra quei ventimila manca sempre qualcosa. E sono inevitabilmente inutili, molto spesso, gli atti di interpello, con i quali l’amministrazione regionale cerca, tra quel folto gruppo di lavoratori, qualche “esperto”. Alla fine, bisogna rivolgersi all’esterno.

È il caso del progetto “Streets”, finanziato dall’Unione europea, che vede come “capofila” il dipartimento Infrastrutture. Un programma insolito e avveniristico che “persegue l’obiettivo generale – si legge nell’avviso pubblicato dall’assessorato delle infrastrutture e delle mobilità – di contribuire al miglioramento della catena del trasporto e al rafforzamento dell’integrazione dei trasporti multimodali tra la Sicilia e Malta, a supporto del nuovo corridoio n. 5 della rete TEN-T Helsinki – La Valletta”. Ma non solo. Tra gli altri fondamentali obiettivi di “Streets”, anche quello “di fornire un apporto concreto al miglioramento della conoscenza del sistema dei trasporti fra le due Isole e all’interno di esse, attraverso una mappatura della rete trasportistica, mediante un’indagine integrata dell’offerta/domanda ed un’apposita strategia per la promozione di un trasporto integrato ecostenibile nelle relazioni siculo-maltesi”.

Per centrare gli obiettivi, il programma europeo prevede la presenza di cinque esperti, laureati in architettura o in ingegneria, con esperienza (anche scientifica) nel settore dei trasporti. Titoli che, evidentemente, non sono in possesso di nessuno dei quasi ventimila dipendenti regionali. Per questo, la Regione è stata costretta a cercarli al di fuori. Le figure cercate dall’assessorato alle Infrastrutture e introvabili tra i ventimila regionali sono quelle di “ricercatore junior”, “ricercatore senior”, “esperto redazione strategia congiunta”, “esperto pianificazione” ed “esperto telematico ed webGis”. Gli esterni dovranno lavorare, tra le altre cose, alla mappatura del “sistema di trasporto siculo/maltese” e alla “identificazione dei nodi intermodali del trasporto integrato siculo/maltese”.

Come dicevamo, nessuno alla Regione può compiere questo lavoro. E dire che le amministrazioni regionali avevano anche provato a reperire nell’organico le figure professionali richieste dal bando. Già nel giugno del 2013 il dipartimento Infrastrtture ha promosso d’urgenza un atto di interpello. Ma il risultato di quello “screening” è stato deprimente. L’interpello, infatti, “ha avuto esito negativo non essendo pervenute candidature”. Nessun dipendente ha quei titoli. O nessuno ha voglia di partecipare al progetto.

Eppure, si trattava di un’occasione anche economicamente vantaggiosa. Il “budget” messo a disposizione complessivamente dall’Unione europea per i cinque esperti ammonta a oltre 75 mila euro. Per un impegno che avrà la durata tra i cinque e i dieci mesi. Agli esperti esterni, infatti, andranno compensi che oscillano tra i dieci e i ventuno mila euro. Oltre a un rimborso spese complessivo di altri dodici mila euro. Tutti contributi che non andranno ai dipendenti regionali. Lì, ventimila lavoratori non bastano. C’è sempre bisogno di cercare qualche “esperto” fuori dalle mura di Palazzo d’Orleans.


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